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Cronaca

Chiaravalle Finto incidente, anziana derubata di 7mila euro in contanti e 3mila in oro

Con la solita tecnica della telefonata finta avvocatessa le aveva chiesto denaro per la cauzione del figlio, reo di aver investito una donna in fin di vita all’ospedale

ChiaravalleSquilla il telefono verso le 11.15 nella casa dell’anziana che abita in pieno centro storico. Dall’altro capo del telefono c’è una donna che dice di essere un avvocato d’ufficio dei Carabinieri.

Inizia così l’ennesima truffa commessa in questi mesi nel territorio, con l’ 89enne vittima di un raggiro che le costa 7.000 euro in contanti e altri 3.000 in catenine e oggetti d’oro.

L’anziana, che vive con il figlio al centro di Chiaravalle, ha ricevuto ieri la telefonata della finta avvocatessa.

«Suo figlio Massimiliano ha investito, ferendola in maniera molto grave, una donna che ora è all’ospedale in fin di vita – scandiva la donna al telefono, presentatasi come un avvocato dei Carabinieri – e se lei non paga la cauzione lui finirà in prigione per almeno 5 mesi».

L’89enne chiaravallese è trasalita, in preda al terrore. Ha provato a ribattere che non aveva saputo nulla dell’incidente, neppure dal nipote e lo avrebbe chiamato subito ma la finta avvocatessa le ha detto che il giovane era in caserma insieme al padre Massimiliano, che era in stato di fermo.

«Tra poco manderemo una nostra collaboratrice – ha aggiunto la donna al telefono – che verrà a ritirare il denaro per coprire le spese legali per la cauzione di suo figlio. Prepari i contanti che è urgente».

Di lì a poco, circa 5 minuti, si è presentata sulla porta di casa dell’anziana una giovane donna che le ha chiesto il denaro. Lei ha provato a dire che in casa aveva solo poche migliaia di euro ma la donna, che si è presentata come collaboratrice dei Carabinieri in borghese, le ha chiesto dove avesse la cassaforte o un contenitore con i soldi.

«Mia nonna – racconta il nipote dopo l’accaduto – era terrorizzata e ha aperto la cassaforte, in men che non si dica la donna si è fatta consegnare tutto il contante, 7.000 euro, e gli oggetti d’oro, per un valore di altri 3.000 euro».

Quando figlio e nipote hanno contattato l’anziana, la truffa è venuta a galla ma era ormai troppo tardi.

«La donna che è venuta a casa – ha poi ricordato la vittima del raggiro denunciando il fatto ai Carabinieri – era vestita di blu, aveva circa 35 anni, mora con gli occhi castani. Non parlava con accenti particolari mentre quella al telefono aveva un accento strano che però non so definire. Le ho chiesto perché non portasse la divisa ma mi ha detto che era una collaboratrice in borghese».

Sono subito scattate le indagini da parte dei Carabinieri della Stazione, guidati dal comandante Domenico Maurelli.

Tutto lascia pensare che si tratti di una banda che sapeva dei movimenti della famiglia.

«Bisogna alzare la guardia – commenta il nipote della vittima della truffa – perché ci sono malfattori senza scrupoli che colpiscono in particolare gli anziani».

© riproduzione riservata

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