Segui QdM Notizie

Attualità

Fiori d’Arancio Dall’Australia e da Bologna per il doppio “sì” con spose sul biroccio – Video

Andrea e Claudia Ceccarelli hanno coronato il loro sogno d’amore con Mason e Gianluca, cerimonia dal suggestivo scenario di una volta, ad arricchire la giornata anche il battesimo del piccolo Louis

Cupramontana – Sotto un cielo azzurro e un sole splendente, nella pittoresca contrada Cerretine di Apiro si sono coronati i sogni d’amore di Andrea e Claudia Ceccarelli, fratello e sorella, rispettivamente con Mason e Gianluca, impreziositi dal battesimo del piccolo Louis, in una cerimonia come quella dei nostri nonni, dove la sposa arrivava sul biroccio e i buoi erano adornati a festa, un connubio perfetto fra tradizione e intimità familiare.

La piccola chiesetta di San Giuseppe, chiusa al culto da 60 anni e utilizzata solo per la messa annuale in occasione della festa del Santo omonimo, ha riaperto le sue porte, sabato scorso 22 giugno, per ospitare questo raro avvenimento.

«In questa chiesetta non si è sposato più nessuno», racconta Guido Ceccarelli, papà degli sposi che abita a Cupramontana.

«Il parroco di Apiro, don Giovanni Staffolani, ha quasi 90 anni e nei suoi ricordi non ci sono matrimoni. Tutti vogliono chiese belle e grandi, ma i miei figli hanno scelto questa piccola chiesa piena di intimità».

La cerimonia, officiata proprio da don Giovanni, ha visto Andrea, da dieci anni residente in Australia, unirsi in matrimonio con Mason, australiana. Anche la sorella Claudia, che vive a Bologna, ha detto il suo a Gianluca. Ad arricchire la giornata il battesimo del piccolo Louis, figlio di Andrea e Mason.

Fin da piccoli, Andrea e Claudia sono stati affascinati dai racconti del padre su come si viveva un tempo in quei luoghi. Andrea ha sempre detto che, se un giorno si fosse sposato, lo avrebbe fatto in quella piccola chiesetta di famiglia.

«Ogni volta che tornava dall’Australia e venivamo a visitare questi luoghi, diceva sempre: “Papà, se un giorno mi sposerò, voglio farlo qui”».

E il sogno è diventato realtà. Alle ore 10.30 di sabato ha avuto inizio una cerimonia tradizionale e suggestiva, con un tocco di magia grazie all’ambientazione che ha rievocato le tradizioni locali.

Il corteo nuziale, partito a circa 200 metri dalla chiesetta, ha visto le spose arrivare sul tradizionale biroccio del 1936 trainato da due buoi di pura razza marchigiana, mentre i testimoni hanno raggiunto la piccola chiesetta su un biroccio trainato da un asinello, rievocando antiche usanze e affascinando tutti i presenti, una quarantina tra amici e parenti.

A organizzare il tutto è stato proprio papà Guido, che ha pensato a ogni dettaglio, esponendo anche alcuni oggetti d’epoca, tra cui il dimenticato pagliericcio, un materasso rigonfio di foglie di granoturco, che ha attirato la curiosità di molti.

L’intera organizzazione, curata nei minimi particolari da Guido, ha garantito che ogni momento fosse perfetto, rendendo la giornata un ricordo indimenticabile.

© riproduzione riservata

Continua a leggere
Lascia un commento
0 0 voti
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

News

0
Would love your thoughts, please comment.x