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Cronaca

Il lutto «Viveva per gli altri»: il ricordo di Marco, fratello di don Matteo Pettinari

Il missionario deceduto in un incidente stradale in Costa d’Avorio, il parroco di Chiaravalle, don Francesco Savini: «Lascia un grande vuoto, non si risparmiava mai, ma anche una testimonianza molto profonda»

Monte San Vito – In via Ponte Selva la tristezza e il dolore invadono la casa di Pietro Pettinari, il padre di don Matteo Pettinari. Eppure in queste persone miti e piene di valori, c’è una grande dignità e c’è la speranza, anzi la certezza, che don Matteo sia nel luogo più bello di tutti, nel Regno dei Cieli.

Accanto a Pietro, presidente della sezione dei Carabinieri in congedo di Monte San Vito, ci sono la figlia Francesca e il figlio Marco, i fratelli di don Matteo, mentre la mamma Roberta è mancata 3 anni fa.

«E’ morto nella terra che amava – afferma Marco Pettinari, brigadiere dei Carabinieri ad Ancona –, mentre stava facendo ciò che desiderava di più: aiutare gli altri, i bambini, le persone deboli e fragili, dell’ospedale, delle scuole. Dal 2009 era entrato a far parte dei Missionari della Consolata e amava la Costa d’Avorio, l’amava a tal punto che aveva scelto di trascorrere 3 anni consecutivi in Africa, poi sarebbe tornato per 3 mesi a casa, nel luglio prossimo».

Don Matteo, deceduto a causa delle ferite riportate nel frontale della sua auto contro un bus, era benvoluto e stimato da tutti, tanto che attualmente ricopriva l’incarico di Superiore dei Missionari della Consolata in Costa d’Avorio.

«Matteo mi aveva fatto gli auguri di compleanno, il 12 aprile, lo avevo sentito felice e sereno. Ci telefonavamo spesso. Era una persona che ha dato la vita per gli altri, era generoso, buono e fin da ragazzo, appena terminate le scuole medie, aveva manifestato la volontà di diventare missionario».

Il lutto a Chiaravalle: «Siamo cresciuti insieme nella diocesi», don Francesco Savini ricorda don Matteo

Sono in tantissimi a pregare per don Matteo Pettinari. L’abbazia cistercense di Santa Maria in Castagnola ieri sera, durante la veglia che è stata subito organizzata per pregare insieme, era piena di fedeli, di persone che hanno conosciuto il sacerdote morto in Costa D’Avorio ed anche di gente che non aveva un ricordo diretto di lui ma che si vuole stringere in preghiera con gli altri.

«Fin da giovane don Matteo aveva donato la sua vita al Signore e al prossimo – dice don Francesco Savini, il parroco di Chiaravalle – e non si risparmiava mai. Lascia un grande vuoto ma anche una testimonianza molto profonda. Nella diocesi era un punto di riferimento, siamo cresciuti insieme e don Matteo aveva tenuto legami profondi con Chiaravalle, dove praticamente era cresciuto anche se risiedeva a Borghetto di Monte San Vito».

Ci sono persone che si asciugano le lacrime e il dolore è profondo ma il parroco regala parole di speranza a tutti.

«Don Matteo era felice dell’esistenza che stava vivendo in Africa: quella era la sua vita e quelli che lo hanno raggiunto in Costa d’Avorio, come don Andrea Baldoni, lo hanno trovato sempre sereno e pieno di progetti».

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