JESI Attività commerciali ed emergenza sanitaria: «Saremo più forti domani»

Preoccupazione per il momento molto difficile ma «c’è tanta voglia di ricominciare al più presto»

JESI, 31 marzo 2020 – L’emergenza sanitaria in corso preoccupa quanti lavorano nel commercio. Timori certo, ma anche voglia di ripresa e messaggi positivi.

Luca Civerchia è il titolare dell’enoteca RossoIntenso.

«Viviamo un momento difficile – spiega -. Per molti che hanno attività come la mia ci sono dubbi e insicurezze sul futuro. Ci si chiede quando si potrà ripredere a lavorare, la speranza è ovviamente quella di ripartire il prima possibile».

Fornitori e dipendenti, le spese non mancano.

«Percepisco molta stanchezza: tutto l’anno si lavora e ci si fa in quattro per far andare avanti le cose poi arrivano situazioni così che ti mettono in ginocchio. Non è facile ma voglio essere positivo e pensare che non siamo soli: una settimana fa abbiamo saputo della possibilità di richiedere la cassa integrazione. Si cerca di guardare al domani con fiducia anche perché credo che le aperture dei locali non saranno imminenti».

Preoccupazioni condivise anche da altri.

«Ho aperto da poco e sono preoccupato certo – spiega Riccardo Staffolani del Transylvania Vinyl Bar -. Le spese vanno ammortizzate ma ho fiducia nel futuro: spero che si riaprirà con un’ottica nuova, di voler stare insieme per trascorrere del tempo di qualità gli uni con gli altri».

Forte il desiderio di riprendere: «C’è tanta voglia di rimettersi in gioco, penso con idee nuove e ulteriori stimoli. Per il momento i fornitori sono comprensivi vista la situazione. Lo Stato aiuterà le partite Iva che però sono moltissime: sicuramente si sta facendo il meglio per affrontare questa situazione ma il credito non è illimitato anche per questo serve una ripresa».

«Penso che saremo tra gli ultimi settori ad aprire, tra l’altro questo è un buon periodo dell’anno per i locali dell’entroterra visto che le giornate sono miti».

Dubbi e incertezze ma anche tanta voglia di ricominciare: «La ripresa ci sarà, spero davvero che tutti possano farcela».

(e.d.)

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