Cronaca
Jesi Zona 30, come far convivere viabilità e vivibilità negli spazi urbani
17 Gennaio 2023
Presentato ieri sera il progetto pilota che ridisegnerà un’area della città, vantaggi in sicurezza stradale, minor spazio alle auto, zone pedonali e piste ciclabili
di Tiziana Fenucci
Jesi, 17 gennaio 2023 – La Zona 30 si farà anche a Jesi, lo ha ufficializzato l’Amministrazione comunale nel corso dell’incontro con la cittadinanza di ieri sera a Palazzo dei Convegni, dal titolo: Zona 30. Viabilità e vivibilità.
Presenti il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, l’assessore Valeria Melappioni, il progettista Massimiliano Pecci, il tecnico del servizio Infrastrutture del Comune di Jesi, Alberto Federici. Dopo il successo ottenuto da iniziative similari attuate in altre città italiane ed europee, il progetto pilota partirà anche nella nostra Jesi, grazie a finanziamenti ottenuti dalla precedente Amministrazione e relativi a un bando promosso da Regione Marche per Interventi finalizzati al miglioramento della sicurezza stradale.
L’ammontare complessivo dell’opera è di 130 mila euro, ha spiegato Alberto Federici, finanziati per il 70% da Regione Marche fino a un massimale di 100 mila euro, per la restante parte dall’Amministrazione comunale. Durata dei lavori: 120 giorni a partire dalla data di inizio.
Il perimetro dell’area interessata dalla sperimentazione comprenderà via Gramsci: dagli ex locali della pizzeria 7° Cielo all’incrocio con via Verdi, via Raffaello Sanzio, via Rossini, e un tratto di viale Verdi: dall’incrocio con via San Francesco all’incrocio con via Gramsci. L’area sarà oggetto di interventi infrastrutturali che porterebbero a un miglioramento della vivibilità degli spazi urbani, del traffico e della promozione della mobilità sostenibile.
«La Zona 30 non riguarda solo il rispetto del limite di velocità dei 30 km orari – ha detto l’assessore Valeria Melappioni, nel presentare l’iniziativa – ma si traduce in un vero e proprio intervento urbanistico, nell’ottica di migliorare la qualità e la vivibilità dello spazio urbano che oggi è occupato in modo preponderante dal transito o dalla sosta delle auto».
«La Zona 30 è un’area in cui si riequilibra la gestione dello spazio pubblico – ha spiegato più nel dettaglio il progettista Massimiliano Pecci, della ditta Pro. Mo. Ter, che si è aggiudicata l’appalto di progettazione dell’area – in cui la sezione stradale viene condivisa tra le auto e gli altri soggetti che hanno diritto a relazionarsi con quello spazio, come i pedoni e i ciclisti».
Gli interventi principali sull’area, ha spiegato il progettista, riguarderanno 3 punti in particolare: l’incrocio di via Gramsci con via Rinaldi, l’incrocio di via Gramsci con via Rossini e l’incrocio di via Gramsci con via Raffaello Sanzio.
Caratteristiche peculiari delle 3 zone oggetto di intervento saranno, oltre al limite di velocità dei 30 km orari, la riduzione dello spazio della carreggiata stradale dedicata alle auto, in favore di spazi più ampi per la circolazione dei pedoni e delle bici, la creazione di isole pedonali, di rotatorie per la fluidità del traffico, ampi marciapiedi e piste ciclabili, zebrature rialzate prima degli attraversamenti pedonali. Il tutto nell’ottica di migliorare la vivibilità dell’area, agevolare gli spostamenti a piedi e in bici per i brevi tratti, senza dover ricorrere all’auto, agevolare anche gli spostamenti degli studenti in entrata e in uscita dai complessi scolastici, riducendo il traffico, e migliorando in generale la qualità di vita e soprattutto la sicurezza stradale.
«I progetti attivati in altre realtà ben più grandi della nostra hanno segnalato riscontri molto positivi sul miglioramento della sicurezza stradale – ha sottolineato Valeria Melappioni -. Un dato eclatante è la riduzione dell’indice di mortalità per incidenti stradali, a Bruxelles ad esempio si parla di una riduzione del 20 % dal 2021 ad oggi. Dovuti spesso alla velocità delle auto».
A delimitare i confini della zona la cartellonistica verticale, gli indicatori di velocità e la segnaletica a terra.
«Anche le nuove regole del Codice stradale stanno andando nella direzione di interessarsi non solo alla regolamentazione delle auto e dei conducenti, ma di coinvolgere nuovi soggetti, si parla infatti di bici e zone scolastiche», ha osservato Massimiliano Pecci.
Un progetto che passa senza dubbio per la condivisione dei vari step dei lavori con la cittadinanza, affinché possa essere una sperimentazione da applicare anche in altre zone della città, ha anticipato Valeria Melappioni.
«Pensate che a Milano, da gennaio 2024, tutto il centro sarà Zona 30 e che anche una città come Parigi si sta attrezzando per fare la stessa cosa, tra il 2023 e il 2024», ha aggiunto Pecci.
Le perplessità sollevate dai cittadini riguardano principalmente il controllo del rispetto dei limiti di velocità e la segnalazione di varie zone della città in cui i limiti andrebbero rivisti.
L’assessora in risposta ha evidenziato la necessità di attivare non solo il controllo fine a se stesso, ma soprattutto l’educazione dei cittadini a una nuova consapevolezza del rispetto dei limiti stessi.
L’applicazione della Zona 30 infatti, presuppone un cambiamento nelle abitudini e nello stile di vita dei cittadini, e nella sensibilizzazione a queste tematiche.
«La sfida vera è la coscienza, la consapevolezza di poter vivere in modo diverso la città, riabituarci a nuove modalità di spostamento. Sta a ognuno di noi accogliere il cambiamento e sentirsi protagonisti attivi di questo progetto», ha evidenziato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo nel saluto conclusivo dell’incontro.
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