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Ferrovia Fatti e non più parole per il raddoppio linea Orte – Falconara

Rischio molto concreto di perdere per sempre un’occasione storica di vedere finalmente compiuta un’opera strategica per il centro Italia

L’ infrastruttura ferroviaria dovrebbe seguire di pari passo l’evoluzione tecnologica dei treni stessi al fine di garantire un vettore efficace, rapido, ecologico.

In particolare la linea Falconara MarittimaOrte permette di collegare la capitale italiana con la città di Ancona attraversando le regioni Lazio, Umbria e Marche ma utilizzando solamente brevi tratti a doppio binario.

Le linee ferroviarie a semplice binario sono attrezzate per la circolazione dei treni nei due sensi di marcia sull’unico binario disponibile mentre nelle linee ferroviarie a doppio binario ciascun binario è attrezzato per la circolazione dei treni in entrambi i sensi di marcia, e quindi con una riduzione dei tempi di percorrenza in questo caso fino a 30 minuti, un miglioramento dei livelli di puntualità e un incremento del rapporto numero treni / ora.

Purtroppo tale raddoppio della linea ferroviaria Orte – Falconara marittima rischia di uscire dalla lista di quelle finanziabili con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza dopo la relazione del Ministro Fitto che avrebbe inserito il raddoppio letteralmente tra le opere chimera, ovvero difficili da realizzare entro il 31 dicembre 2026 e si sta progettando una sorta di maratona per non perdere i fondi ma la situazione resta complessa.

In più di un’occasione in passato i Comuni del territorio interessato dal raddoppio hanno espresso la necessità di procedere velocemente nella direzione del raddoppio individuato sul tracciato originario ma avere perso tantissimo tempo a ragionare sulle modifiche progettuali oppure di un nuovo percorso, ha portato in questo vicolo cieco dove c’è il rischio molto concreto di perdere per sempre un’occasione storica di vedere finalmente compiuta un’opera strategica per il centro Italia.

Katia Mammoli, segretaria Mre – Jesi

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