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Falconara Raffineria, un impianto da ammodernare

Dopo la preoccupazione dei cittadini e dei comitati a seguito delle esalazioni di mercoledì l’Amministrazione comunale ribadisce il suo no alla chiusura, servono però investimenti da parte dell’azienda a tutela degli abitanti e dei lavoratori

Falconara – «Il Comune di Falconara si è costituito parte civile in ben due processi, quello per le esalazioni del 2015 e 2018 e quello per l’incidente al TK 61».

Di più la sindaca Stefania Signorini non dice sulla questione delle emissioni avvertite in maniera consistente da molti cittadini mercoledì scorso. Ma l’Amministrazione ricorda quello che il Comune ha fatto in merito alla questione.

«Condividiamo con i cittadini le preoccupazioni sull’impatto ambientale della raffineria – ha ricordato l’Amministrazione comunale – tanto che il Comune si è costituito parte civile in ben due processi ma non siamo favorevoli alla proposta per la chiusura dello stabilimento petrolifero, come chiesto dai comitati».

Le parole usate qualche mese fa sono ribadite a chiare note dalla Giunta falconarese anche oggi, dopo che molti cittadini avevano segnalato mercoledì mattina intorno alle 10 un’aria irrespirabile sia nelle zone del centro urbano, Piazza Mazzini, Parco Kennedy, via Italia, via Sardegna che sul litorale, tanto che diverse famiglie con bambini hanno preferito lasciare la spiaggia.

I rappresentanti del Comitato Mal’Aria e di #fermiamoildisastroambientale chiedono spiegazioni all’azienda e ritengono inaccettabile questa situazione.

«Esalazioni fortissime, di questa entità, compromettono la qualità della vita delle persone: non è più possibile accettare di vivere in questa maniera. Vogliamo risposte e c’è urgente bisogno di interventi risolutivi: Falconara e i territori limitrofi non possono rimanere ostaggio di questi episodi».

Da parte dell’azienda, però, arrivano ancora rassicurazioni.

«E’ probabile che si sia trattato della direzione del vento che ha concentrato il gas in pochi punti visto che dopo mezz’ora nessuno ha più avvertito forti odori. Del resto in raffineria tutto funziona bene, non ci sono stati guasti o anomalie. I nostri tecnici hanno controllato tutto e non ci sono malfunzionamenti».

La Giunta comunale aveva già espresso le sue considerazioni in passato che oggi sono ribadite a chiare note.

«Chiediamo che la raffineria Api investa sul sito di Falconara, a tutela degli abitanti e dei lavoratori. L’azienda deve investire sull’ammodernamento degli impianti che sono presenti a Falconara da 90 anni. Un periodo di tempo molto lungo durante il quale l’azienda ha creato lavoro ma ha anche utilizzato le risorse del territorio, in termini di suolo, sottosuolo e costa marina, per produrre e guadagnare. Sulla tutela dell’ambiente e della salute la nostra posizione – sottolinea l’Amministrazione comunale – è chiarissima, fermissima e condivisa da molti cittadini e lavoratori: siamo tutti a chiedere maggiori tutele».

«La raffineria si deve adeguare nel più breve tempo possibile alle prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale, che prevedono la riduzione delle emissioni diffuse e fuggitive provenienti in particolare dalla movimentazione degli idrocarburi, dal sistema di stoccaggio, dal trattamento delle acque. Questo va ottenuto tramite un sistema di recupero dei vapori, nel caso dei serbatoi, e di copertura delle vasche, nel caso dei sistemi di trattamento delle acque. Va verificato e adeguato, sotto la supervisione delle autorità preposte, il sistema di monitoraggio interno alla raffineria in corrispondenza dei camini».

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