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Fabriano Peter Erskine, la forza della “semplicità jazz”

Durante la serata Peter Erskine e Bob Mintzer riceveranno il premio Fabrijazz Awards 2024

Fabriano – FabriJazz, dopo il successo dell’undicesima edizione che si è svolta lo scorso agosto rilancia la sua attività e presenta uno degli eventi musicali più importanti dell’anno: il concerto del Peter Erskine Quartet.  

Il concerto dello storico batterista americano è previsto per il prossimo 13 ottobre, ore 21.15, all’interno del Teatro Gentile.

Prevendite già aperte sul circuito Vivaticket con biglietti con prezzi compresi tra i 25 ed i 15 euro.

Peter Erskine è uno dei batteristi jazz più conosciuti e apprezzati al mondo, ma è con i Weather Report insieme a Joe Zawinul e Jaco Pastorius che trova il successo internazionale.

A supportare il batterista americano ci saranno Alan Pasqua al pianoforte, Darek Oles al contrabbasso e Bob Mintzer al sax. Durante la serata Peter Erskine e Bob Mintzer riceveranno il premio Fabrijazz Awards 2024.

Come si è avvicinato alla musica?

Ho mostrato interesse sin da bambino, ho avuto la fortuna di avere genitori che hanno riconosciuto e sostenuto questa mia passione trovando per me gli insegnati migliori.

Il jazz è un linguaggio universale, continua a cambiare ed evolversi: con quale spirito affronta le nuove sfide?

Quello che importa davvero è ascoltare e poi suonare in modo sincero. Ammiro ciò che possono fare le generazioni più giovani e rivedo in loro quello che hanno insegnato a me le generazioni passate. La mia sfida è mostrare che l’intelligenza del pubblico può e deve essere rispettata: l’energia è la nostra creatività.

Nel corso della sua carriera hai collaborato con numerosi artisti: c’è stato un incontro professionale che l’ha segnata di più dal punto di vista artistico?

Le collaborazioni con John Abercrombie, Kenny Wheeler e il trio che ho condiviso con John Taylor e Palle Danielsson mi hanno ispirato tantissimo, sono stati davvero importanti. Ora continuo con i miei colleghi californiani Alan Pasqua, Darek Oles e Bob Mintzer.

I Weather Report sono stati una parte fondamentale della sua carriera: cosa ricordi di quegli anni?

La band suonava davvero con quella che possiamo definire come “un’energia feroce”. In quegli anni ci siamo veramente divertiti ed ho imparato davvero molto in quegli anni. Joe Zawinul, Wayne Shorter e Jaco Pastorius erano tutti musicisti e personalità eccezionali.

C’è qualche consiglio che si sente di dare alle giovani generazioni di jazzisti visto anche il suo impegno come insegnante?

«Ai miei studenti dico sempre queste parole: “Suonate solo quello che vorreste sentire”. In fin dei conti è tutto qui, ed è davvero semplice.

Chi è stato il musicista che l’ha influenzata di più dal punto di vista personale e professionale?

Il mio professore George Gaber, che fu timpanista, percussionista classico ed educatore di grande fama. Mi ha insegnato il tono e l’equilibrio della vita. Ho iniziato a studiare con lui quando avevo appena dodici anni e ricordo ancora le prime parole che mi rivolse quando lo incontrai. La sua prima lezione per me è stata questa: “Va bene commettere errori”. Non c’è migliore consiglio per quanto riguarda il jazz. Seguo poi i consigli di mia moglie quando si tratta di musica e lei, c’è da sottolineare questo, non è una musicista.

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