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L’evento Ecco la Pallacanestro Jesi, volto nuovo del basket jesino

Presentata la Società ideata da Lupo Rossini e sostenuta da Massimo Stronati, nasce all’insegna di trasparenza e credibilità, «partiamo dal basso e non vogliamo contrapporci a nessuno», venerdì prima partita in serie D a Sant’Angelo in Vado

Jesi – «Il logo è un leone rampante, con in testa la corona della regia città di Jesi», ha rivendicato categorico Massimo Stronati, vice presidente della nuova realtà del basket jesino: la Pallacanestro Jesi.

Il sodalizio fondato nel 2023 è stato presentato all’Hotel Federico II alla vigilia dell’inizio del Campionato regionale di DR1, che prenderà il via venerdì con i leoncelli in trasferta a Sant’Angelo in Vado.

Oltre all’imprenditore e presidente di Interporto Marche Spa, al tavolo dei relatori c’erano il presidente Michele Paoletti, direttore sportivo formatosi nell’Aurora Basket che poi ha lavorato in A2 a Recanati, Chieti e Fabriano, la bandiera del basket jesino Lupo Rossini, capitano per un decennio negli anni d’oro di Sicc e Fileni, e il neo-coach Ciccio Rossetti, anche lui figura storica della palla a spicchi in riva all’Esino.

Parole d’ordine: trasparenza, sostenibilità e jesinità. Tre capi saldi che sono piaciuti anche alle molte persone intervenute, tra le quali erano presenti diversi altri personaggi che negli anni scorsi hanno contribuito a far grande la pallacanestro a Jesi (Carlo Rossetti, Antonio Gallucci e Federico Manzotti, solo per citarne alcuni).

Riconoscibile tra chi ha ascoltato la spiegazione del progetto c’era una interessata rappresentanza di supporters della curva nord del PalaTriccoli, che da tre anni disertano l’impianto di via Tabano dopo il travaso del titolo sportivo dall’Aurora all’attuale Academy.

«Il nostro è un progetto di Jesi e per Jesi – ha rivendicato Massimo Stronati – e non nasciamo per essere alternativi a qualcuno».

Un messaggio chiaro nei confronti di chi vedeva in questa nuova realtà un qualcosa che si volesse contrapporre alle altre due realtà cestistiche cittadine.

«Abbiamo fatto – chiarisce l’imprenditore jesino – una grande scelta di umiltà partendo dalla DR1. Lo scorso anno abbiamo provato, e ci siamo andati molto vicini, a trattare un titolo sportivo di grande valenza. Poi quest’anno le regole sono cambiate e le cose si sono complicate, perchè non c’è più la possibilità di acquisire un titolo, adesso bisogna acquisire l’intera Società, con tutto quello che c’è dentro. Ci siamo seduti con diverse di queste, purtroppo abbiamo dovuto constatare che non c’erano le condizioni ideali».

«Ho giocato qui dieci anni, ho dato tanto, ma rispetto a ciò che ho ricevuto in termini di passione e identificazione non è niente, al punto che ho deciso di fermarmi e vivere qui. Lo scorso anno c’erano risorse economiche importanti, purtroppo non locali, per provare ad acquisire un titolo di alto livello, ma non c’è stata la possibilità di farlo. Poi le regole sono cambiate, complicando tutto. Ma non ci siamo arresi e siamo partiti lo stesso».

«Per seguire questo progetto in cui credo moltissimo – ha affermato Lupo Rossini – ho chiesto e ottenuto dall‘EA7 Milano un downgrade, passando da direttore sportivo a responsabile scouting. Questo mi permette di lavorare da remoto e tornare a casa. Avrò dunque la possibilità di girare per spiegare il progetto, raccontare quello che di buono vogliamo fare e coinvolgere imprenditori e collaboratori».

La Pallacanestro Jesi punta molto sulla identificazione con la città, come ha ricordato il presidente Michele Paoletti, che ha parlato delle sue scelte nei ruoli chiave nel lato sportivo.

«Appena la Federazione ci ha dato l’ok all’ammissione in D – ha raccontato -, la sera stessa ho chiamato coach Maurizio Rossetti, perchè tutti noi pensavamo fosse la figura giusta. Con lo stesso criterio, abbiamo scelto il preparatore atletico Francesco Pirani e abbiamo investito nel ruolo di capitano Federico Pistola».

A rimarcare la bontà della scelta, per tutti e tre sono arrivati gli applausi della platea.

«Appena mi hanno chiamato – ha raccontato coach Rossetti – ho detto senza lasciar finire la domanda. Ho pensato che questo progetto fosse la cosa più adatta a me. Siamo partiti subito con molte difficoltà, indipendenti da noi, perchè non ci è stato possibile allenarci come avremmo voluto per mancanza di spazi e abbiamo visto pochissimo la palla da basket, costretti a dedicarci di più al lato atletico».

La Pallacanestro Jesi, infatti, dovrebbe giocare le proprie gare interne alla palestra Stefano Filonzi dell’Iis Cuppari-Salvati di via Ugo La Malfa, ma è rimasta vittima, come altre Società dilettantistiche locali, della serrata delle palestre provinciali.

C’è il rischio di dover spostare le gare interne se non riapriranno i battenti, ma alternative non ce ne sarebbero nemmeno negli impianti dei Comuni limitrofi.

«Non vogliamo prendere in considerazione ipotesi diverse: siamo una realtà di Jesi – ha detto Michele Paoletti – e vogliamo giocare a casa nostra!».

Una nuova realtà, insomma, che vuol fare il passo a seconda della gamba, che non transige sulla serietà e sulla identificazione con la piazza.

Ecco il roster attualmente a disposizione di coach Ciccio Rossetti.

#7 Francesco Cingolani (G/A 1997) – #8 Tommaso Forconi (P 2006) – #10 Matteo Falaschi (A 2003) – #12 Leonardo Zolfanelli (P/G 2003) – #13 Mattia De Laurentiis (A 1997) – 14# Davide Raponi (P 1997) – #15 Federico Pistola (C 1994) – #16 Mirko Qato (A 2001) – #17 Edoardo Bruzzechesse (AG – 2003) – #55 Edoardo Centanni (G 1998) – #56 Tusevo Christivie Vita (AG 2004).

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