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Fabriano “L’Artificio Naturale” di Paolo Icaro per la Pinacoteca Molajoli

È un’installazione realizzata nel 2011 che riflette perfettamente la continua ricerca e la sperimentazione dell’artista

Fabriano – L’Artificio Naturale, scultura ambientale di Paolo Icaro è una nuova gemma arrivata per impreziosire la collezione della Pinacoteca Molajoli.

Artificio Naturale è un’installazione realizzata nel 2011 che riflette perfettamente la sua continua ricerca e sperimentazione componendosi di cinque massi in pietra, semplicemente adagiati a terra.

Nato a Torino (1936), Paolo Icaro è protagonista assoluto delle ricerche artistiche degli anni Sessanta. Vicino all’esperienza dell’arte povera, sin dagli esordi sperimenta il divenire dell’azione scultorea in relazione alla forma e allo spazio, utilizzando materiali elementari e duttili come cemento, argilla, carta, legno e gesso.

Ha partecipato alle più significative mostre del Novecento e le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.

«Il marmo diventa artificio – spiega l’artista – nello scontro-confronto tra materia e materialità. Artificio da non intendersi come illusione o finzione, bensì come trasformazione fatta ad arte, e quindi naturale, che permette di ascoltare la memoria del materiale».

Quello che potrebbe sembrare un elemento naturale inserito nello spazio artificiale di un museo, è in realtà il risultato di un complesso processo creativo.

Il progetto, a cura di Marcello Smarrelli, promosso dal Comune di Fabriano e ideato in collaborazione con la Fondazione Ermanno Casoli, è stato sostenuto dal Pac2022-2023Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione generale creatività contemporanea del Ministero della Cultura.

«La relazione fra naturale e artificiale che anima l’opera si estende così anche al contesto espositivo, come in una mise en abyme: la natura abita, infatti, il giardino che circonda il museo – spiega Smarrelli – ospitando diverse specie di piante; l’artificio è invece rappresentato dall’architettura dello storico edificio che ospita la Pinacoteca – l’antico ospedale di Santa Maria del Buon Gesù, che sorge sulla centrale Piazza della Cattedrale – insieme alla nuova costruzione in legno e vetro che s’innesta nel cortile. La sequenza potrebbe continuare anche con l’interno dell’edificio, che custodisce l’artificio per eccellenza, quello dell’arte».

Il progetto è accompagnato da un programma di incontri pubblici, laboratori didattici per bambini e da una pubblicazione, edita da Chimera Editore, con testi di Marcello Smarrelli e Simone Ciglia.

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