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Cronaca

Jesi Piccioni invadenti, la soluzione dal gemellaggio con la Germania

Di ritorno dalla visita a Waiblingen, Stoccarda e Augusta, i tecnici comunali accompagnati dall’assessore Alessandro Tesei per una ricognizione su risposte più efficaci al problema del sovraffollamento e della sporcizia causata dal guano

Jesi – Ritornano con ottimi spunti di riflessione i tecnici dell’ufficio ambiente del Comune di Jesi, accompagnati dall’assessore Alessandro Tesei nel viaggio di ricognizione in Germania per conoscere le strategie messe in atto dalle città tedesche di Augusta, Stoccarda e della gemellata Waiblingen, nella gestione della popolazione dei piccioni, la cui presenza molto elevata, soprattutto in centro storico, diventa sempre più ingestibile, in termini di sporcizia dovuta all’invadenza del guano, di igiene e decoro urbano.

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«Il viaggio in Germania è stato fondamentale per conoscere da vicino tecniche e sistemi attuati in queste città da oltre 20 anni – ha spiegato l’assessore – che si basano su soluzioni tanto efficaci quanto di semplice e immediata realizzazione, non solo con la costruzione di torri ma anche con la realizzazione di siti dedicati dove i piccioni trovano acqua, cibo e possono nidificare. Non sono violente, anzi, salvaguardano il benessere animale. Sono principalmente tre le tecniche che abbiamo avuto modo di conoscere e che possono essere adattate alla nostra città e anche migliorate».

«Il gemellaggio non è solo culturale, in questo caso ci ha messo in relazione con città di ampio respiro, permettendoci di entrare in contatto con realtà in cui tali tecniche sono attuate già da tempo e hanno ottenuto risultati importanti, il controllo in termini numerici della popolazione volatile e la risoluzione definitiva dei problemi di igiene e decoro urbano, creati dalla sporcizia del guano».

«Una valida alternativa ai metodi tradizionali finora sperimentati in Italia, che non hanno portato a risultati concreti e che prevede anche un risparmio in termini di costi per il Comune, se pensate che una città di 200mila abitanti come Augusta, per mantenere 15 siti dedicati ai volatili, spende circa 90mila euro l’anno, mentre Jesi ne spende dai 30 ai 40 mila l’anno, per la gestione delle gabbie, che comunque non risolve il problema della sporcizia e dell’invasione del centro».

Le gabbie utilizzate a Jesi, come in molte altre città italiane, per limitare il proliferare dei piccioni, servono per catturare i volatili – che vengono attratti all’interno dalla presenza di cibo e nell’arco di alcuni giorni riempiono la gabbia per una capienza di 25 unità ciascuna – che poi vengono portati all’Ast per essere soppressi tramite gasatura, procedura che ovviamente prevede un costo, a cui si aggiunge quello di smaltimento delle carcasse.

«I sistemi adottati in Germania invece non provocano la morte degli uccelli ma agiscono sul controllo delle nascite, eliminano definitivamente il problema della sporcizia in città, sono meno costosi e tutelano la salute dei piccioni», ha sottolineato l’assessore.

Adottando una di queste soluzioni, Jesi potrebbe essere all’avanguardia, tra le città italiane, per risolvere un annoso problema in via definitiva.

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