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Fabriano

Fabriano «Difendere la cartiera, alzare il livello dello scontro»

La presa di posizione di Arteconi e Armezzani che chiedono un Consiglio comunale all’interno dello stabilimento di Giano

Fabriano – La decisione di chiudere la cartiera Giano 1264 non è dovuta a una crisi industriale o finanziaria, bensì a mere logiche di profitto.

L’azienda, che continua a vendere carta, pagare fornitori e dipendenti regolarmente, viene penalizzata da una gestione finanziaria che antepone le esigenze di fondo speculativo alla ricerca di margini più elevati agli interessi della comunità e della produzione locale.  

La Giano 1264, infatti, non soffre di difficoltà economiche, ma viene sacrificata per soddisfare le esigenze della proprietà.

Il capannone è stato venduto a una Società dello stesso gruppo per gravare l’azienda di nuovi costi di affitto, mentre le forniture vengono negoziate all’interno della filiera a prezzi non competitivi, con l’obiettivo di trasferire profitti altrove.

In questo contesto, la chiusura non è una necessità, ma una scelta dettata dall’insaziabile richiesta di una bestia finanziaria malvagia e incontrollabile.

All’indomani del Consiglio comunale aperto di sabato, ci uniamo all’esortazione del Sindaco e la comunità è chiamata a unirsi e mobilitarsi. L’esempio degli operai del collettivo Gkn, che hanno avviato un piano di reindustrializzazione dal basso grazie all’azionariato popolare, dimostra che esiste un’alternativa praticabile. Oggi più che mai, è necessario alzare il livello dello scontro e opporsi all’interruzione della produzione con qualsiasi mezzo.

Esortiamo lavoratrici, lavoratori e sindacati a convocare un’assemblea sindacale permanente nello stabilimento di Rocchetta. Chiediamo la convocazione anche di un altro Consiglio comunale, a novembre, e stavolta in fabbrica. Se si dovesse arrivare al gesto estremo di occupare lo stabilimento, noi ci saremo.

La produzione non deve essere interrotta. Solo con una mobilitazione decisa si potrà costringere Fedrigoni a riportare il capannone e le forniture sotto il controllo diretto di Giano 1264, eliminando le manovre speculative che ne minano la piena funzionalità e sostenibilità economica.

La lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della Cartiera è la lotta di tutta Fabriano. Invitiamo le istituzioni, i cittadini a unirsi ai dipendenti e alle forze sindacali in questa battaglia per difendere non solo i posti di lavoro, ma anche l’identità e il futuro del nostro territorio. Insieme, possiamo costruire un modello industriale più giusto, sostenibile e in grado di cogliere le sfide della transizione energetica.  

La produzione non deve fermarsi. Fedrigoni deve scegliere tra la speculazione finanziaria e il futuro della nostra comunità.

Lorenzo Armezzani, Vinicio Arteconi – Fabriano Progressista

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