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Cronaca

Senigallia I funerali di Leonardo, «sei passato tra noi come un buon odore»

Tanta gente alle cerimonia funebre del quindicenne nella chiesa di Montignano, il volo dei palloncini bianchi verso il cielo ha salutato per l’ultima volta «questo ragazzo umile e buono che rimarrà per sempre con noi, impresso nella nostra anima»

Senigallia – «È passato in mezzo a noi come un buon odore, ha rallegrato brevemente i nostri cuori, il ricordo di questo ragazzo umile e buono rimarrà per sempre con noi. Impresso nella nostra anima».

Poi il volo dei palloncini bianchi ad accompagnare l’ultimo saluto al 15enne Leonardo Calcina.

Si sono tenuti oggi, nella chiesa parrocchiale di Montignano, in un’atmosfera di profondo cordoglio – proclamato il lutto cittadino presenti il sindaco Massimo Olivetti e il picchetto della Polizia Locale col gonfalone listato a lutto – i funerali del ragazzo che si è tolto la vita in seguito alle vessazioni subite da episodi di bullismo (la Procura di Ancona ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di istigazione al suicidio contro ignoti).

Ancora scossi da questa tragedia, in tanti si sono raccolti attorno alla famiglia, in un momento di lutto collettivo che si è riversato non solo nell’edificio sacro dove sono stati officiati i funerali, ma anche in piazza Giordano Bruno dove si affaccia.

Durante l’omelia, il parroco don Emanuele ha rivolto un accorato messaggio di speranza, invitando la comunità a riflettere e ad assumere un nuovo senso di responsabilità «nel saper ascoltare e farci capire, nell’accogliere, con il rispetto e con l’empatia, con sensibilità e tenerezza. Chiedendoci, dov’è mio fratello?».

«Possiamo fare ancora qualcosa per Leonardo? – si è fomandato il sacerdote – Siamo qui per dire , con la luce della fede. Ci siamo tutti attorno all’altare anche se profondamente feriti. Questa è la mensa del Cielo dove possiamo stringere la mano a Leonardo. Forse ci chiediamo se sarà ancora possibile vivere. , possiamo. E il regalo più bello che possiamo fargli è vivere quel pezzo di vita che lui non ha potuto vivere».

«Tante cose sono state dette sulla sua morte, ma con calma e lucidità potremo fare luce e far fiorire in noi un nuovo senso di responsabilià. La vita è bella, e una via d’uscita ai nostri problemi c’è sempre. Ma è anche fragile, va maneggiata con cura».

Le parole commosse e accorate, alla fine, a nome degli amici, «ciao Leo, amico nostro», e quelle della mamma, «io credo nella giustizia, terrena e divina».

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