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Jesi “Cogli l’attimo”, giornate dello screening del colon retto

Firmato l’accordo tra le Fondazioni Cassa di Risparmio di Jesi, Loreto, Cupramontana e Fabriano e l’Ast Ancona, presentate le quattro domeniche di novembre dedicate alla prevenzione

Jesi – Presentato a Palazzo Bisaccioni, presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, l’accordo sperimentale che ha visto la firma tra le Fondazioni di Fabriano e Cupramontana, Jesi e Loreto, con l’Azienda sanitaria territoriale, unite nell’intento comune di promuovere la salute dei residenti dell‘Ast Ancona e lanciare la campagna dedicata alle domeniche dello screening del colon retto.

A presentare l’iniziativa il presidente di Carisj, Paolo Morosetti, presente anche il direttore generale Mauro Tarantino, insieme al rappresentante del Consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto, Antonio Politi, al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, Dennis Luigi Censi, al direttore socio sanitario Ast Ancona, Massimo Mazzieri e a Margherita Moretti, direttore della Uoc Screening Ast Ancona.

Grande soddisfazione per Paolo Morosetti nel presentare la firma di questo nuovo accordo che sancisce «un’alleanza per la tutela della salute dei cittadini attraverso la prevenzione e attesta la vocazione alle attività sociali, tra le finalità principali delle Fondazioni Cassa di Risparmio».

Nei prossimi giorni, quindi, prenderà il via il progetto organizzato per la diagnosi precoce del tumore del colon retto, promuovendo lo screening che rientra fra i 3 proposti dal Sistema sanitario nazionale, finalizzati alla diagnosi precoce di lesioni pre cancerose o tumorali.

L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che il cancro del colon retto è il terzo tumore per incidenza negli uomini e il secondo nelle donne dei Paesi industrializzati e costituisce una delle più importanti cause di mortalità per cancro. Studi scientifici hanno dimostrato che fare ogni due anni lo screening mediante un semplice test, per la ricerca del sangue occulto fecale, diminuisce in modo significativo la mortalità per cancro colorettale.

Il test, infatti, permette di individuare precocemente il tumore, o addirittura i polipi pretumorali, in modo da poter intervenire precocemente con trattamenti più efficaci.

La diffusione di tale screening risulta ancora non ottimale in Italia, da qui l’iniziativa di promuoverne la conoscenza e la divulgazione tra la popolazione, con l’apertura dei punti di raccolta dei test anche di domenica, nelle quattro domeniche di novembre.

I cittadini potranno consegnare le provette alle farmacie d turno aperte sul territorio dell’Ast Ancona.

Nelle giornate del 3, del 10, del 17 e del 24 novembre, gli uomini e le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni che hanno ricevuto per posta l’invito a partecipare allo screening del colon retto, potranno consegnare nei punti di raccolta, 18 in tutto, i loro campioni di feci raccolti nell’apposito flacone, in una busta di plastica in cui va inserita anche la lettera di invito ricevuta a casa.

La comunicazione dell’esito sarà inviata per posta dall’Ast in caso di esito negativo, mentre se l’esito è positivo la Segretaria screening oncologici contatterà telefonicamente l’interessato per programmare la colonscopia.

«La necessità di promuovere lo screening al colon retto nasce dal fatto che rispetto agli altri promossi dall’Ast, al seno e alla cervice uterina, quello al colon ha un tasso di adesione più basso – ha spiegato Massimo Mazzieri -, perché la sua promozione è avvenuta più tardi, rispetto agli altri due che ormai si sono consolidati negli anni».

«In quel caso è la paziente che si reca in ospedale per l’accertamento in questo screenig invece il paziente lascia la provetta alla farmacia e verrà contattato per la comunicazione dell’esito. In caso di esito positivo, il paziente viene preso in carico e sottoposto agli esami di 2° e 3° grado».

«Nel recente G7 è stato sottolineato come la prevenzione sia una delle tre colonne portanti della medicina del futuro», ha evidenziato Margherita Moretti spiegando come l’azione in prevenzione permetta di agire sulla fase preclinica della malattia che prevede cure più efficaci e meno invasive, quindi a vantaggio del paziente ed anche del Sistema sanitario.

«Con la prevenzione andiamo ad intercettare patologie silenti prima che si trasformino in patologie tumorali che prevedono cure ben più invasive e importanti» ha sottolineato Antonio Politi.

La conclusione dell’incontro a Dennis Luigi Censi che ha evidenziato il ruolo sociale delle Fondazioni Cassa di Risparmio e l’importanza di accordi come questo che permettono di dare un contributo concreto alla cittadinanza promuovendo la salute della comunità attraverso la prevenzione.

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