Attualità
Falconara Area verde e spazio sociale dai beni confiscati alla criminalità
La sindaca Stefania Signorini: «Un lungo impegno di tre anni per trasformarli in risorse per tutta la comunità»
2 Novembre 2024
Falconara – Un terreno di 1.000 mq (foto in primo piano) che si sviluppa tra via La Marmora e via Leopardi, da adibire a verde pubblico e un appartamento di 124 mq all’angolo tra via Bixio e via Colombo che il Comune intende destinare a scopi sociali, sono stati confiscati e acquisiti al patrimonio comunale perché ritenuti proventi di illeciti.
E’ stata ratificata l’acquisizione in Consiglio comunale, perfezionando un iter che è una novità per Falconara: è la prima volta che l’ente entra in possesso di beni sottratti alla criminalità.
«Mi sono impegnata personalmente in questo percorso lungo 3 anni – spiega la sindaca Stefania Signorini – con confronti costanti con l’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati e incontri con i cittadini della zona di piazza Europa».
L’iter per l’acquisizione dei due beni è stato molto complesso e ha visto la Sindaca confrontarsi a lungo con i vertici dell’Anbsc. Alla comunicazione dell’Agenzia è seguita, nel 2021, una prima manifestazione di interesse del Comune ma è stato necessario attendere la sentenza della Corte d’Appello di Ancona sull’effettiva provenienza illecita dei beni e ottemperare a numerosi adempimenti per ottenere l’acquisizione definitiva, come ha spiegato durante il Consiglio comunale la vicesindaco Valentina Barchiesi con delega al Patrimonio.
«Sono beni confiscati perché ritenuti proventi di illeciti che vengono messi a disposizione della comunità – ha detto ancora la Sindaca -. Il percorso è stato lungo ben tre anni, periodo durante il quale oltre a confrontarmi con i rappresentanti dell’Agenzia ho incontrato personalmente il presidente del Tribunale di Ancona. Ho incontrato anche i residenti della zona di Piazza Europa, che hanno chiesto espressamente che l’area di via La Marmora diventasse pubblica e nel 2022 hanno presentato una petizione e finalmente possiamo dare una risposta concreta all’impegno preso con questi cittadini».
L’Amministrazione comunale ha cercato di acquisire l’area fin da diversi anni fa ma i proprietari avevani preferito cederla a una donna originaria della Bosnia Erzegovina residente in Italia. La Giunta aveva quindi deciso di espropriare il terreno, poi però era intervenuta la confisca: questa aveva bloccato l’esproprio, ma aveva anche aperto la prospettiva per il Comune di acquisire il bene tramite appunto l’Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati.
Il sequestro e la successiva confisca sono scattati perché la donna di origine bosniaca non ha saputo dimostrare che il terreno e l’appartamento erano stati acquistati con risorse lecite: non risulta aver avuto un’occupazione in un lungo arco di tempo e ha collezionato condanne definitive per furto in appartamento, tanto da far ritenere alle autorità che i beni fossero stati acquistati con i proventi di simili azioni criminose.
© riproduzione riservata