Cronaca
Jesi Impianto Edison, Bocchini: «Se realizzato Giunta colpevolmente inerme»
L’ex presidente di Confindustria Ancona: «Le osservazioni al progetto depositate dall’Amministrazione comunale in Provincia, ad agosto 2024, sono prive di ogni efficacia, perché tardive, andavano proposte ed avanzate nel luglio del 2023»
2 Novembre 2024
Jesi – Scende di nuovo in campo Pierluigi Bocchini, fresco ex presidente di Confindustria Ancona, che ritorna a sferzare l’Amministrazione comunale sulla questione del progetto di insediamento di un impianto di rifiuti pericolosi e non, alla Zipa, proposto da Edison Next.
Soprattutto adesso – scrive in un corposo post sui social – che lui è «libero dalle limitazioni che mi sono state imposte sinora dalla funzione di rappresentanza».
Anche se, a dire il vero, pure prima, esprimendo le sue considerazioni in merito alla vicenda, aveva stoccato più di spada che di fioretto.
La premessa
«La Società proponente – afferma – ha avviato i primi contatti con l’Amministrazione comunale ben prima del maggio 2023. In seguito ha promosso, immagino in coerenza con quanto discusso con l’Amministrazione, la fase preliminare per l’ottenimento dell’autorizzazione (Paur). Ció ovviamente per ridurre al minimo i rischi di un eventuale diniego autorizzativo, a valle dell’investimento che avrebbe sostenuto per la fase esecutiva della progettazione».
«Personalmente – spiega – sono venuto a conoscenza che l’insediamento Edison Next, già presente, sarebbe potuto divenire qualcosa di diverso da una sede del gruppo destinato alla raccolta e gestione di rifiuti da smaltire altrove, nell’autunno del 2023. Ho pensato alle solite ipotesi con poco fondamento. Non aver subito approfondito è e rimarrà sempre il mio cruccio maggiore».
Dal cruccio personale si passa, però, subito al primo affondo, con l’accusa al Comune di essersi comportato come il politico e generale romano Fabius Maximus Cunctator, cioè il temporeggiatore, l’indeciso.
«Durante la fase preliminare, invece di studiare – afferma infatti – l’Amministrazione comunale ha agito da cunctator, con l’obiettivo di evitare ogni tipo di approfondimento formale sul progetto, interagendo con la proponente Edison Next attraverso gli uffici preposti in modo del tutto neutrale. Il procedimento preliminare non è una mera consultazione preventiva delle amministrazioni, bensì un vero e proprio cruciale passaggio volto a dettare basi chiare (e, nella prospettiva di legge, vincolanti) per la successiva fase del rilascio del Paur. Su quest’ultimo punto ho chiesto e ricevuto conferma dai maggiori esperti di diritto amministrativo in circolazione».
La sintesi
Va da sè, quindi che «le osservazioni al progetto depositate dall’Amministrazione comunale di Jesi in Provincia, ad agosto 2024, sono prive di ogni efficacia, perché tardive. Andavano proposte ed avanzate nel luglio del 2023. Non averle avanzate preclude di fatto la possibilità di promuoverle successivamente, a meno di modifiche sostanziali al progetto preliminare che non sono state apportate da Edison Next».
«Nella migliore delle ipotesi, a mio avviso alquanto improbabile, che il progetto Edison dovesse ricevere un parere negativo da parte della Conferenza dei servizi, la proponente Edison, a ragione, presenterà ricorso alla magistratura ordinaria chiedendo i danni, nella convinzione fondata di aver, per suo conto, rispettato tutte le prescrizioni ricevute in fase preliminare (non molte per la verità)».
«Nell’ipotesi, alquanto probabile, che l’impianto verrà invece realizzato, ci ritroveremo con un centro in grado, potenzialmente, di trattare mezzo milione di tonnellate di rifiuti speciali l’anno (di cui circa 50mila costituiti da amianto) nel cuore della zona industriale della nostra città, dove quotidianamente migliaia di persone vanno a lavorare e a poche centinaia di metri dalla mensa che ogni giorno prepara i pasti per le scuole frequentate dai nostri figli».
A questo punto sorge la domanda: l’impianto di per sé è pericoloso?
«È sicuramente progettato secondo i migliori standard di sicurezza, ma – afferma l’ex presidente di Confindustria Ancona – il rischio 0 non esiste. E cosa potrebbe accadere se la zona industriale venisse allagata da una bomba d’acqua? Se un fabbricato adiacente prendesse fuoco? Se un fulmine cadesse su uno dei fabbricati del nuovo impianto? Se un dipendente infedele sabotasse i sistemi di sicurezza? Nessuno lo sa e soprattutto nessuno puó escluderlo, né Edison Next, né l’Amministrazione comunale né, tantomeno, la cittadinanza che non è mai stata informata di nulla, anzi tenuta all’oscuro, fino a luglio 2024».
La conclusione, ovviamemte, è perentoria: «Per questi motivi io dico convintamente che l’impianto, in quel posto, non lo vorrei mai».
E, in caso contrario «se lo vedremo realizzato deve essere chiaro che i maggiori responsabili, oltre al proponente, saranno la Giunta comunale del Comune di Jesi con a capo Lorenzo Fiordelmondo Sindaco per non aver presentato a tempo debito quelle stesse osservazioni che sono poi state depositate ad agosto 2024. Loro, che sapevano e che sono stati colpevolmente inermi a luglio 2023».
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