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Cronaca

Alluvione Unità Cinofile da Soccorso Jesi, ad aiutare nel fango chi ha perso tutto

Pale e stivali, uniti e determinati si sono rimboccati le maniche e hanno portato il loro aiuto nelle zone alluvionate di Senigallia e Pianello di Ostra

di Cristiana Loccioni

Jesi, 19 settembre 2022 – Sono partiti in 15: Michele, Maurizio, Edoardo, Emanuele, Paola, Federica, Erminia, Francesco, Riccardo, Luca, Lorenzo, Leonardo, Maila, Silvia e Barbara, gli angeli del fango che hanno voluto portare il loro aiuto concreto alle popolazioni colpite dall’alluvione assassina di giovedì scorso nel Senigalliese.

Da venerdì stanno operando nelle zone alluvionate, senza cani al seguito ma uniti e determinati.

Il primo intervento proprio nella giornata di venerdì a Senigallia, sabato e ieri, domenica, hanno prestato il loro aiuto Pianello di Ostra.

La richiesta di attivazione è arrivata subito per le Unità Cinofile da Soccorso di Jesi , dal Dipartimento di Protezione Civile della provincia di Ancona.

Successivamente una seconda attivazione è arrivata dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile dell’Ana, per svolgere oltre ai lavori manuali il servizio come segreteria da campo.

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I volontari hanno operato con tira acqua, pale e idrovore, messe a disposizione da Jesi Servizi, ripulito dal fango case, garage, aiutato come potevano, hanno effettuato ogni incarico che venisse loro richiesto, si sono rimboccati le maniche dalle otto di mattina sino al calar del sole.

La giornata è lunga, ma tante sono le cose da fare, il fango ha coperto tutto, mobili in strada e strade da riaprire.

Anche oggi l’associazione sarà presente per prestare il suo aiuto, una grande famiglia quella delle Unità Cinofile da Soccorso di Jesi, sempre pronta a prestare il suo aiuto in questo caso armati di pale, stivali, ma anche di calore, vicinanza, solidarietà, che hanno portato a quelle famiglie che giovedì scorso in un attimo hanno perso tutto. E qualcuno anche i propri cari.

«Una fitta al cuore! Conosco bene la zona e vederla ridotta così sembrava un brutto sogno, oggi (ieri, ndr) ho avuto la possibilità di parlare con diverse persone del posto alle quali la furia dell’acqua ha tolto tutto, ed era difficile trattenere le lacrime ma devi farlo – racconta Federica Mosca, volontaria dell’associazione -. E la cosa meravigliosa è vedere tutti questi volontari, venuti anche da fuori, non tirarsi indietro e la solidarietà delle persone ad aiutarsi a vicenda anche se si è perso tutto».

E’ bello e commovente vedere tanti nostri giovani che si mettono a disposizione di una comunità distrutta.

Volontari, una grande parola, che troppo spesso in questi ultimi anni abbiamo dovuto usare per affrontare situazioni che hanno messo a dura prova la nostra regione.

Una parola che potrebbe trovare il suo sinonimo in sentirsi parte dello stesso mondo. E tendergli sempre, ovunque e nella necessità, la propria mano.

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