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Ancona Cellulari e sim sequestrati nel carcere di Montacuto

Gli smartphone erano nascosti all’interno di ventilatori personali e plafoniere al neon, servivano per comunicare con i clan di appartenenza

Ancona – All’alba di venerdì la Polizia in collaborazione con la Polizia Penitenziaria ha procceduto alla perquisizione nell’area “Alta Sicurezza” del carcere di Montacuto: rintracciati e sequestrati uno smartphone, un mini-cellulare, 5 schede sim e un 1 grammo di hashish.

L’indagine, condotta dalla Sezione investigativa del servizio centrale operativo (Sisco) di Ancona, ha portato alla luce che in quellarea cinque detenuti, tutti condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso, hanno utilizzato telefoni cellulari nascosti all’interno di ventilatori personali e plafoniere a neon.

I cellulari venivano usati per navigare su internet e sui social, per comunicare all’esterno con le famiglie e con persone verosimilmente collegate ai clan di appartenenza. 

Gli accertamenti esperiti hanno evidenziato che nei telefoni sequestrati erano transitate diverse utenze telefoniche, così comprovando che i detenuti erano soliti prestarsi i cellulari tra di loro.

L’utilizzo degli smartphone da parte dei detenuti rappresenta una novità rispetto al passato, in cui venivano introdotti solo “mini-cellulari”, più facilmente occultabili ma non predisposti al traffico dati.

L’ipotesi è che per comunicare volessero evitare le chiamate tradizionali e sfruttare le applicazioni di messaggistica istantanea.

I possessori dei cellulari sono stati denunciati.

(s.s.)

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