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Cronaca

Basket Jesi, multato lo speaker “Figaro” per eccesso di goliardia

Curiosa ammenda di 187 euro erogata all’Academy ma con la proverbiale ironia Graziano Fabrizi ricostruisce il “fatto incriminato”

Jesi – Nel basket, i provvedimenti disciplinari inflitti dal Giudice Sportivo FIP nei post partita sono una sorta di rituale.

Poco importa se la gara sotto la lente di ingrandimento sia stata giocata con la cornice di svariate migliaia di assatanati uomini di Neanderthal o di fronte a una mamma, un nonno, un nipotino, l’amico imbucato del nipotino e il cagnetto di famiglia. Il cavillo per far pagare una sanzioncina alla Società ospitante lo si trova sempre.

Certo, a volte le motivazioni appaiono un pochino bislacche. Il giorno successivo al match di play off tra General Contractor e Bakery Piacenza, intenso, combattuto, con pathos finale ma corretto, riportiamo testualmente una sentenza specifica del Giudice Sportivo FIP verso l’Academy: «Ammenda di Euro 187,00 per comportamento non regolamentare da parte dello speaker che teneva un comportamento irriguardoso nei confronti dei giocatori della squadra avversaria».  

Anche se per molti sarà superfluo, la cronaca ci porta a ricordare che lo speaker del basket jesino è Graziano Fabrizi, in arte Figaro, conosciuto per la sua simpatia contagiosa, poliedrico, artista di forbice e di palcoscenico, non certo un maleducato facinoroso.

Sia ben chiaro, il caso è derubricabile come quisquilia e non merita l’appello alla giustizia ordinaria, sportiva e neanche a quella sceneggiata di Forum su Rete4, ma la curiosità ci ha spinto ad andare direttamente da Figaro, nel suo storico e accogliente salone di via Gramsci 73, per farci raccontare come si sono svolti i fatti.

«Durante la gara, due giocatori di Piacenza quando facevano canestro ripetevano un gesto con la mano usando pollice e mignolo e inscenavano una specie di balletto. Niente di grave, le classiche dinamiche di campo. Alla fine, felicissimo per la vittoria della General Contractor, a bordo campo, da solo, per qualche secondo ho semplicemente ripetuto le loro gesta».

Incredibilmente, gli arbitri o i commissari non hanno gradito la piccola danza di Figaro, ma lo speaker aggiunge altri dettagli.

«Un dirigente della Bakery mi ha apostrofato pesantemente in quanto, a suo dire, avevo trasformato il Palas in un Bar Sport, una cosa che non aveva mai visto in Italia. Gli ho risposto educatamente che a Jesi siamo gioiosi».

Si sa, con Figaro al microfono, un canestro da tre punti di Casagrande diventa «Casaagraaandeeee triiiiiplaaaaa» e questo spesso non è troppo gradito ad allenatori e tifosi ospiti.

«Io cerco di trascinare il nostro pubblico, di galvanizzare i giocato jesini, non ho mai offeso nessuno». 

Non sarà un caso se in due lustri di attività oratoria al PalaTriccoli, lo score di Figaro contenente multe, sanzioni, ammende e simili fatte recapitare alla Società, fino a l’altro ieri era praticamente intonso.

«A memoria, non mi era mai capitato. Una volta sì, sono stato espulso dall’arbitro, il Signor Le Noci di Latina, con cui ci siamo ampiamente chiariti qualche tempo dopo. Vero, con i supporter di Forlì ho avuto famosi battibecchi, ma erano diventati quasi un contorno di colore, e tutto è sempre finito poco dopo il suono della sirena. Anzi ho molti più amici forlivesi di quanti se ne possano immaginare».

Mentre Figaro scalda le ugole in vista della semifinale, l’Academy pagherà l’ammenda, col sorriso, e Signor giudice, il caso può essere definito chiuso.

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