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Calcio Il verdetto del campo dà ragione alla Labor: è salvezza

Dopo le due settimane di polemiche seguite sulla “chiacchierata” rimonta della Sampaolese a Sassoferrato, che aveva penalizzato la squadra di Santa Maria Nuova, gli arancioneri vincono contro il Senigallia Calcio e restano in Prima Categoria

Santa Maria Nuova – Nemmeno il più inspirato Steven Spielberg avrebbe potuto scrivere la sceneggiatura di un film a sfondo sportivo come quello vissuto nelle ultime due settimane dalla Labor Santa Maria Nuova.

La squadra arancionera ieri pomeriggio, al 94° minuto del playout contro il Senigallia Calcio, si è ripresa la salvezza strappatagli di mano 14 giorni prima dalla Sampaolese, vittoriosa dopo una rimonta a casa della capolista SassoferratoGenga, tanto incredibile quanto criticata.

Sì, ripresa, perchè quella salvezza la Labor l’aveva in tasca sino al fischio finale dell’ultima partita di campionato, pareggiata 2-2 a Borghetto di Monte San Vito. Con la concomitanza favorevole dei risultati delle concorrenti, tanto bastava ai ragazzi allenati dal filottranese Cesare Giovagnetti per conquistare sul campo la permanenza in Prima Categoria Marche.

La tribuna del comunale di Santa Maria Nuova, piena e colorata

Invece dal campo di Sassoferrato, dove la gara era in ritardo rispetto agli altri campi, era arrivata quella notizia incredibile di una leggendaria rimonta da parte della Sampaolese, capace in una manciata di minuti di rimontare dal 3-0 al 3-4, sfruttando lo sbraco totale della squadra avversaria intenta a festeggiare la sopraggiunta vittoria del campionato.

Azione d’attacco della Labor nei primi minuti di gara

Una condotta che, se non contraria ai regolamenti, aveva comunque suscitato l’indignazione del Club calcistico di Santa Maria Nuova che aveva minacciato persino di inscenare una clamorosa protesta, non disputando i playout, ritirandosi dal torneo. Salvo poi optare per scendere regolarmente in campo.

Dunque, tutto rimandato allo spareggio di ieri, da disputare in casa in virtù del miglior piazzamento in classifica e con due risultati su tre a disposizione (la Labor si sarebbe salvata anche in caso di pareggio dopo i supplementari).

La sceneggiatura spielbergdiana c’era tutta: tanto pubblico accorso a sostenere la squadra col sentimento di chi aveva subito un torto, avversaria tostissima che nel girone di ritorno aveva tenuto (dopo un’andata pessima) una media da promozione e la partita che si mette subito male.

A metà primo tempo, infatti, i laborini vanno sotto. Il portiere sbaglia un controllo e, per provare a rimediare, è costretto a commettere fallo in area: rigore netto. L’attaccante seniagalliese realizza e getta la Labor nella confusione.

Mischia in area di rigore del Senigallia Calcio

Cosa manca ancora nella trama con lieto fine holliwoodiano? Il beniamino della folla che diventa eroe e il trionfo all’ultimo respiro. Eccoli serviti. Come da copione scontato, anche se stavolta di scontato non c’era proprio niente.

A metà secondo tempo su azione da calcio d’angolo ad anticipare tutti col destro per il pareggio insperato è proprio Davide Belelli, 42enne difensore santamarianovese che, dopo una lunga carriera anche a buoni livelli è tornato a casa per dare una mano dove si era lanciato. Uno che quest’anno aveva tirato la carretta, ma non aveva ancora fatto gol.

Il triplice fischio finale: esultanza per i santamarianovesi, disperazione per i senigalliesi

Subito dopo, perchè in ogni memorabile pellicola di celluloide il clamore non è mai abbastanza, la Labor rimane in 10 uomini e il Senigallia la rimette sotto alla ricerca del gol che varrebbe la salvezza. Invece, all’utimo dei 4 minuti di recupero, mentre tutti attendevano solo i tempi supplementari, c’è un lancio lungo per Riccardo Ortolani. Il ragazzo dai capelli lunghi corre verso la porta, incespica, quasi cade, ma alla fine infila il portiere ospite non si sa come.

Per la Labor la rete in extremis vale la salvezza e il tripudio dei suoi tifosi che si scrollano di dosso due settimane di frustrazione.

A prescindere da quanto sia davvero successo in quel finale rocambolesco tra SassoferratoGenga e Sampaolese, il campo ha riconsegnato alla Labor un titolo che s’era già di fatto guadagnata due settimane prima.

Peccato solo per i ragazzi di Senigallia, che forse non meritavano a loro volta di retrocedere.

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