Attualità
Camerata P. La Guardia medica non visita un anziano, la figlia protesta e denuncia
2 Ottobre 2022
«Chi occupa posti di lavoro delicati dovrebbe mettersi a disposizione dei pazienti, ha nelle sue mani la vita delle persone, dovrebbe fare il suo mestiere con cuore e coscienza»
di Gianluca Fenucci
Camerata Picena, 2 ottobre 2022 – Raffaela è la proprietaria di un discount a Falconara ma vive a Camerata, come gli anziani genitori.
E proprio ciò che che è accaduto all’anziano padre, giovedì scorso, intorno alle 20.30, l’ha convinta a denunciare un episodio grave.
«Mio padre, 85 anni, malato di Alzheimer, allettato, non collaborativo, con inserito un sondino naso–gastrico, un catetere e con una profonda piaga sacrale, aveva la febbre a h40 gradi e stentava a respirare. Ho chiamato la dottoressa che era la guardia medica di Chiaravalle che, dopo che le ho esposto il problema, esegue una “visita telefonica”, dicendomi che non serve la visita a domicilio perché mio padre ha già una terapia».
Il racconto della donna è circostanziato.
«Le ho chiesto se poteva venirlo a visitare per capire se fosse il caso di farlo ricoverare ma mi ha risposto negativamente. Allora mi sono arrabbiata e le ho detto che mio padre aveva tutti i diritti di essere visitato prima di essere spostato perché muoverlo sarebbe stato problematico per lui. La guardia medica ha accettato di venire a casa ma dopo 20 minuti mi ha richiamato dicendo che non è competenza di Chiaravalle venire a Camerata e che il coordinatore le aveva detto questo. Ha esordito con una frase infelice e mi ha detto “non sappiamo nemmeno noi cosa fare”».
Allora ho chiamato Falconara e dopo la quinta telefonata mi ha risposto finalmente qualcuno. Ho esposto tutti i problemi ma mi hanno detto di parlare con il mio medico. Mi sorge spontanea la domanda: ma la guardia medica non è attiva quando i medici di base finiscono il loro turno di lavoro? La dottoressa non è venuta e anzi mi ha chiesto se mio padre fumasse».
La reazione di Raffaela è stizzita.
«Non ci ho visto più e ho attaccato verbalmente la dottoressa che mi ha detto di rimando “ognuno fa il suo mestiere”».
«Ebbene io faccio certamente il mio di negoziante ma qualcuno che occupa posti di lavoro delicati, che dovrebbe mettersi a disposizione dei pazienti, che ha nelle sue mani la vita delle persone, dovrebbe farlo meglio il suo mestiere, con cuore e coscienza. Allora ho chiamato il 118 e dopo 10 minuti è giunta l’ambulanza. Otto addetti, anche troppi, hanno soccorso mio padre: anche loro si sono chiesti perché non fosse intervenuta la guardia medica».
La donna si chiede perché la dottoressa non sia stata disponibile a visitare subito il padre e di approfondire la vicenda ai responsabili di Asur e Croce Gialla perché non le è stato possibile risalire al medico di turno giovedì sera.
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