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CASTELBELLINO STAZIONE ANGELO BACCANI: “IL CAVALLO CHE HA CAUSATO L’INCIDENTE NON DOVEVA ESSERE PER STRADA, QUALCUNO HA APERTO IL RECINTO”

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di Pino Nardella


CASTELBELLINO STAZIONE, 24 ottobre 2016 – Il brutto incidente della mattina di giovedì 20 ottobre scorso, pochi giorni fa, ha suscitato e suscita ancora clamore.

Come si ricorderà, intorno alle 5.30 della mattina, a Castelbellino Stazione, un’autovettura investe un cavallo che si trova a transitare proprio sulla strada, in via Madonna del Piano, poco dopo il ponte vicino alla cava Mancini da una parte e il parco fluviale dell’Esino dall’altra.ang2

Risultato: l’animale muore e il giovane sfortunato conducente ne paga anche lui le conseguenze e finisce all’ospedale. La carcassa viene quindi sollevata da una pala meccanica e successivamente bruciata.

Da quel momento, soprattutto sui social, in molti hanno levato l’indice contro una situazione dove “si sa a chi appartiene il cavallo e che altri equini sono lasciati liberi nell’area circostante il fiume”.

Il cavallo, dunque, apparteneva ad Angelo Baccani, 75 anni, che da tempo, nell’azienda agricola recintata lì accanto, la “Pallavicino“, alleva sia cavalli – ora sono 3 più un puledro – che 3 somarelli, lasciati anche liberi di stare al pascolo al di fuori della recinzione di appartenenza. E noi siamo andati a trovarlo, Baccani, per sentire da lui perché quella mattina il cavallo era lì, dove non doveva essere.

“Mi dispiace per chi è stato coinvolto nell’incidente – dice subito – ma anche per me qualcosa non torna perché qualcuno ha fatto uscire il cavallo, a mia insaputa, insieme agli altri”.

ang8E poi spiega: “Gli animali, sia i cavalli che i somari, stanno rinchiusi in un recinto e quando stanno fuori, di giorno, io li controllo perché sto sempre qui, dalla mattina alla sera. E, poi, non andrebbero mai sulla strada. Hanno paura del rumore delle auto, fuggono via. Inoltre, se mi capita di essere assente per qualche giorno li trasferisco a circa 300 metri da qui, dentro un altro recinto”.ang7

Quella mattina, ricorda “sono stato avvisato dal veterinario di quanto era accaduto mentre stavo facendo colazione al bar di Pianello. Bisognava accertare se il cavallo fosse mio. Mi sono recato a prendere i documenti nell’azienda agricola, accompagnato sia dallo stesso veterinario che da agenti della Polstrada, quando mi sono accorto che vari lucchetti erano stati fatti saltare, sia quello dell’ingresso principale, e anche i cani erano usciti fuori, che quello della recinzione dove ci sono gli animali. I cancelli erano aperti. Non solo, ma era stata danneggiata anche la porta dell’abitazione, lucchetto saltato anche lì e ho dovuto ricomprarli nuovi. Qui non c’è niente che valga la pena portare via e non credo manchi niente…”.

Il tutto sarebbe avvenuto, dunque, tra le 19.00 – quando Baccani se ne è andato per la cena – del 19 ottobre e le 5.00 della mattina successiva.

ang4“Non è che uno dei diversi episodi che sono accaduti, nel tempo”.

Angelo Baccani ha avuto una esistenza movimentata, conti con la giustizia da pagare “è stata la mia vita, tanto è così… ma voglio dire anche che una decina di anni fa circa, il giorno prima che uscissi da Montacuto, dove ero per scontare una pena, hanno sparato ai cavalli che avevo e ucciso anche una bufala. Il giovane che li custodiva è riuscito a fuggire. E, poi, successivamente, il trattore, ne hanno infranto i vetri, la video sorveglianza, distrutta anch’essa. E’ una storia che si ripete, sono stanco anch’io. Tanto che, a questo punto, per quanto riguarda i cavalli, se qualcuno volesse comprarli, sono a disposizione…”.

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(Foto Crico)

 

 

 

 

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