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Castelplanio Carlo Urbani, un uomo che sapeva integrare l’umano e l’interiorità

La nostra amicizia e stima si trasformano in richiesta di guida spirituale, accompagnamento fraterno verso le risalite della vita e la bellezza delle scelte

*di suor Anna Maria Vissani

Castelplanio, 29 marzo 2023 – Dopo un primo anno segnato da regolari rapporti tra medico di base e paziente, inizia una nuova stagione. Il Centro di Spiritualità va prendendo forma e diviene fucina di belle iniziative e di scambio tra la collina e la Vallesina, destinata a essere l’operoso sfondo di tanto lavoro. 

Molte persone, vicine e lontane, accettano di buon grado di porsi in dialogo con noi e di realizzare progetti in collaborazione.

Carlo Urbani è tra loro.

Negli impegni a cui soddisfare, con lui è come ritrovarsi e vibrare sulla stessa lunghezza d’onda. Dalla condivisone alla collaborazione il passo è breve

Ricordo bene uno dei frequenti viaggi in macchina, avvolti dalla nebbia d’autunno, per andare a tenere corsi di educazione sessuale agli educatori di paesi vicini. Strada facendo mi parla dei suoi particolari interessi di medico, delle lezioni sulle malattie infettive tenute all’università di Ancona, della fiducia che riscuote e delle conseguenti gratificazioni. Ne parla con l’entusiasmo e la gioia di chi è felice di donarsi.

Chiede chiarimenti e puntualizzazioni su questioni scottanti di bioetica, e io stento a capire se interroga la mia vita o la mia cultura teologica, e tali li vuole nei suoi amici. più tardi capirò chiaramente che in lui sapere e vita sono un unicum.

Presto mi si svela evidente l’intelligenza acuta di chi non si accontenta del lavoro e del quotidiano scorrere dei giorni nel diffuso appiattimento degli interessi. Si legge tra le righe di quello che dice l’amore e la forza dell’avventura, l’acutezza della ricerca, il rigore etico e la voglia di andare oltre i confini delle abitudini quotidiane, che rischiano spesso di disumanizzare e impoverire.

 La sorpresa più grande risale a un giorno d’estate. Qualcuno sta suonando a casa nostra, intorno a mezzogiorno. Apro e vedo Carlo! Si scusa per il disturbo arrecato ed aggiunge: «Suor Anna Maria, ho bisogno di parlare, senza veli e senza remore. Desidero essere aperto e sincero con te». 

Ci accomodiamo in sala. Intuisco il solidificarsi della nostra relazione, che sarebbe andata oltre le rispettive funzioni. Carlo decide, un giorno, di scrivermi una lunga lettera, senza francobollo, perché lui stesso la mette nella buca della posta del nostro Centro. 

“Cara Suor Anna Maria,

non è facile scriverti. Come non è facile in genere parlarti, e non per un tuo non saper ascoltare, ma anzi per la tua acuta capacità di intelligere, che obbliga ad esporre i pensieri nel modo più lucido possibile.[…]

 Quando volo mi piace osservare ai miei fianchi la tela delle ali del deltaplano che, tesa dal vento, mi fa galleggiare sul mondo che amo. E quando ogni volta mi separo dalla mia ombra, che resta sotto di me dopo il decollo, sento l’alito dell’universo circondarmi e sorreggermi e provo infinita pace” (Castelplanio, 7 gennaio 1995).

Da allora la nostra amicizia e stima si trasformano in richiesta di guida spirituale, accompagnamento fraterno verso le risalite della vita e la bellezza delle scelte che rendono Carlo un uomo prezioso e fragile, un fratello che sa ascoltare e sa fidarsi dei consigli che io cerco di donare. 

Ci siamo sentiti molto spesso, conservo tutte le sue lettere e molte delle mie che invio come risposta alle sue domande e ai suoi bellissimi racconti di vita.  

Un giorno mi scrive: “Nella fede cerco in questo tempo la luce per rispondere ad angoscianti interrogativi che mi tengono sveglio. Il primo è la fatidica questione sulla vera natura dell’uomo”.

Questo è Carlo! L’uomo che sa integrare l’umano e l’interiorità, la fragilità, che è di tutti, e la preziosità del vivere e donare.

Nel decimo anno dalla sua morte ho scritto anche io un libro, in collaborazione con don Mariano Piccotti e la grafologa Alessandra Cervellati: In volo sul mondo che amo. Ed. Velar (Bergamo), 2013. 

*Consigliera spirituale di Carlo Urbani, a 20 anni dalla morte (foto in primo piano)

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