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Chiaravalle Sindaca e assessore illustrano i progetti per il Parco Allende

Cristina Amicucci e Andrea Alcalini sottolineano come l’Amministrazione comunale abbia deciso di intraprendere una strada ben precisa in merito al futuro dell’area verde: una completa e rinnovata progettazione dal fosso Guardengo a via Verdi

Chiaravalle – Il Parco Allende è l’area verde più utilizzata di tutta la città, la più centrale, la più attrezzata e certamente la più apprezzata dai cittadini chiaravallesi e non.

Il parco, però, come troppo spesso accade in molte città del nostro Paese, soffre di un difetto storico e strutturale di progettazione: infatti, sono tantissimi i bei parchi sparsi per l’Italia nati e cresciuti senza la dovuta attenzione alle loro caratteristiche estetiche e soprattutto funzionali. 

È per questo che l’Amministrazione comunale ha deciso di intraprendere una strada ben precisa in merito al futuro del Parco Allende: una completa e rinnovata progettazione di tutta l’area verde dal fosso Guardengo a via Verdi. Una migliore e più funzionale riorganizzazione degli spazi interni del parco a partire dall’area dedicata ai giochi per i bambini e dagli spazi verdi aperti utilizzati per il gioco libero, un ripensamento complessivo del posizionamento delle panchine in zone ben illuminate, un rinnovo di tutta l’illuminazione del parco e l’ipotesi di destinare tutta l’area posta a ridosso del fosso Guardengo a servizio dei cani e della socialità, con più aree sgambatoio divise nelle quali poter lasciare liberi gli animali senza apprensione.

A questo punto sarà possibile predisporre un utile sistema di videosorveglianza capace di contrastare quei fastidiosi atti di vandalismo che oggigiorno si susseguono anche a Chiaravalle. 

Riteniamo che amministrare bene una città significhi proprio questo: analisi seria e approfondita di tutte le sue varie parti con l’obiettivo di riconoscerne gli errori di fondo (strutturali e spesso derivanti da scelte passate), ideazione di soluzioni efficaci che vadano oltre l’ordinario, messa in pratica di azioni risolutive che abbiano un orizzonte di lungo respiro.  

Si vede che dello stesso avviso non sono i gruppi consiliari di opposizione “Insieme per Chiaravalle” e “Pronti per Chiaravalle” i quali, con il solo obiettivo di rincorrere il momento e di portare a casa la giornata, non riescono neanche a concepire il concetto suddetto.

Preferiscono vincere facile, spostando la discussione politica su richieste ordinarie, banali e di corto raggio; facili da vendere nel primo articolo buono di stampa locale ma che nulla aggiungono alla consueta pratica amministrativa quotidiana. Contenti loro. 

Ed ecco da parte loro la richiesta tout court di realizzare una strada di bordo in mezzo al nulla, oppure di una insignificante modifica dell’attuale Ztl cittadina, invece di pretendere un nuovo, esaustivo e funzionale studio della mobilità urbana di Chiaravalle su cui basare politiche e pratiche efficaci con cognizione di causa e dati alla mano.

E pensare che avevano fatto della pedonalizzazione del Corso il loro cavallo di battaglia, ma si vede che ora il vento tira da un’altra parte. 

Noi intanto stiamo aspettando di conoscere il risultato del bando regionale per la distribuzione di fondi utilizzabili per la redazione di un Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) a cui abbiamo partecipato, se tutto va bene, in base a quanto emergerà da questo Piano potremmo capire come gestire al meglio tutta la viabilità cittadina e non soltanto quella del Corso.

Chiaravalle Domani – Cristina Amicucci e Andrea Alcalini

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