CHIARAVALLETAMARA CECCHINI, CIRCOLO ARCI: «QUI NON SIAMO NEL BRONX»
8 Novembre 2019
«Io sono una persona pulita che lavora sodo. Ho sempre collaborato con tutti, soprattutto con le forze dell’ordine e ho fatto di tutto per non appesantire la vita di chi vive qui vicino»
CHIARAVALLE, 8 novembre 2019 – «Il circolo che gestisco è come tanti altri: è ingiusto e sbagliato additarlo come un luogo ove regnano caos ed episodi violenti, qui ci sono persone perbene e gente che lavora».
Tamara Cecchini da 8 anni gestisce il circolo Arci di via Fratelli Bandiera, uno spazio talvolta al centro di polemiche. Anche recentemente alcuni cittadini e proprietari di immobili avevano sottolineato come nella strada, anche per la presenza del locale, regnino degrado e confusione, definendola una sorta di Bronx.
Tamara Cecchini rimanda al mittente le accuse ed è pronta a difendersi nelle sedi opportune.
«Io sono una persona pulita che lavora sodo. Ho sempre collaborato con tutti, soprattutto con le forze dell’ordine – dice la donna che gestisce il locale – ed ho allontanato spesso i violenti e chi si comportava male. Al circolo sono iscritti cento soci e personalmente ho fatto di tutto per non appesantire la vita di chi vive qui vicino. Con i proprietari dello spazio c’è stima e sintonia e sono contenti di come gestisco il circolo».
Tamara Cecchini
L’Arci di via Fratelli Bandiera è aperto da oltre venti anni e la Cecchini negli ultimi tempi ha organizzato diverse iniziative a carattere sociale, culturale e musicale.
«Abbiamo allestito poco tempo fa una festa con tre gruppi musicali del territorio a cui ha partecipato molta gente che si è divertita in maniera corretta e con tanto entusiasmo. In passato avevo organizzato vari eventi: presentazione di libri, giornate a cura di operatori olistici, ad esempio, di riflessologia plantare e anche appuntamenti originali come quello con le campane tibetane».
Tamara Cecchini specifica che nella zona si vive bene e dignitosamente.
«Gli appartamenti sono tutti affittati e molti sono venuti ad abitare qui ben dopo l’apertura del circolo non lamentadosi affatto. È falso sostenere che non si riesca a vendere o ad affittare le case. I rischi ci sono come in ogni circolo, tanto che quando vedo persone che hanno alzato il gomito mi rifiuto di dargli da bere. E quando c’è stata una zuffa il locale era chiuso da mezz’ora: non posso certo essere responsabile di ciò che accade nel quartiere quando il circolo ha abbassato la saracinesca».
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