Opinioni
CINGOLI Discarica, la delusione di “Campagna Pulita” (parte 2)
3 Novembre 2021
A seguito della prevista e mancata chiusura di Fosso Mabiglia raccolti i commenti dei residenti “traditi”
CINGOLI, 3 novembre 2021 – Domenica 31 ottobre 2021 doveva essere il “giorno famoso” della chiusura definitiva della discarica di Fosso Mabiglia.
Incredibilmente, nell’ultimo mese della sua attività di sette anni e quattro mesi, sono state proposte due modifiche al design della struttura. La prima, una modifica non sostanziale, è già stata autorizzata dalla Provincia per ridurre di mezzo metro lo strato drenante pluviale.
Il secondo cambiamento, cosiddetto sostanziale, è stato quello di proporre un aumento tra 40.000 e 75.000 metri cubi in più di rifiuti non pericolosi, che manterrebbe aperta la discarica per altri due lunghi anni.
Queste proposte hanno irritato e portato sgomento alla comunità locale rappresentata da Campagna Pulita. Di recente, quaranta di queste famiglie hanno manifestato la loro contrarietà a un incontro tra Campagna Pulita, il Comune di Cingoli e il presidente del Cosmari Pezzanesi (sindaco di Tolentino, ndr).
Per celebrare questo “anniversario”, il comunicato stampa che contiene tutti i commenti di queste persone arrivato in tempo per il giorno esatto, domenica 31 ottobre, in cui è stata programmata la chiusura della discarica.
Campagna Pulita vuole che tutti conoscano la frustrazione provata dalla comunità locale che ha già dato tanto, per tanto tempo, solo per essere ignorata e tradita dalle autorità locali responsabili di questa assoluta debacle.
Questi commenti (che trovate di seguito, ndr) sono stati tutti inviati al nostro gruppo WhatsApp e quindi raccolti in un unico documento. Il Sindaco di Cingoli e il Presidente di Cosmari sono stati informati dei nomi dei contributori, ma si allegano i commenti anonimi per mantenere la loro privacy. Questi commenti rendono la lettura scioccante ed emotiva.
Tony Smith – responsabile Campagna Pulita
Parte 2
«Ci trattano peggio di animali»
Residente 13: «Abito a 550 m dalla discarica Fosso Mabiglia. Sono malata oncologica dal 2017 e insieme a mio marito, membro del comitato Campagna Pulita, urliamo tutta la rabbia e il dolore, che si aggiunge al terribile male che ha colpito mio marito da gennaio scorso. La delusione è veramente un colpo forte al cuore, sapere di essere presi in giro per interessi economici di enti, Comune e Provincia, che ci trattano peggio di animali. È come se hanno un malato in casa e lo bastonano. Grido Vergogna. Sul nostro giovane Sindaco abbiamo posto molta fiducia, abbiamo creduto nella sua intelligenza per salvaguardare un territorio che ancora ci invidiano tutti, ma soprattutto per salvaguardare la salute di tutti i suoi cittadini. Dovrebbe essere di esempio per le nuove generazioni e per fare credere loro di più nella politica»
«No, no, no, all’Ata, alla Provincia e al Cosmari»
Residente 14 (859 metri a ovest della discarica di Fosso Mabiglia): «Abbiamo sofferto gli odori terribili e l’interruzione del traffico senza fine nelle nostre vite dal giugno 2008. Ci è stato assicurato che la nostra sofferenza sarebbe finita il 31 ottobre 2021, ed ecco che ora è stato proposto di prolungare per altri due lunghi anni senza fine in vista. Per favore Comune di Cingoli, composto da persone di cui ci fidiamo, non tradite noi, i vostri elettori, e considerate l’impatto a lungo termine che la discarica sta avendo sulla nostra salute e sul benessere mentale. Fate la cosa giusta e dite no, no, no, all’Ata, alla Provincia e al Cosmari».
«Profondamente indignato per l’assoluta noncuranza delle istituzioni»
Residente 15 (i genitori abitano a 550 m dalla discarica Fosso Mabiglia). «Sono seriamente preoccupato per la salute dei miei genitori, per l’ambiente dei dintorni, per le emanazioni che la discarica produce e sono profondamente indignato per l’assoluta noncuranza delle istituzioni, specialmente quelle comunali. La loro funzione pubblica è volta a tutelare in primis la salute dei cittadini, poi quella del territorio ed infine la viabilità, che rientra nel carico urbanistico, ovvero quanti camion intaseranno le nostre già malconce strade. Il nostro sindaco, attraverso i suoi canali social, pubblicizza molto l’iniziativa “Percorsi del benessere“, sicuramente encomiabile, ma gradirei più impegno da parte sua e dell’intera giunta in difesa dei propri abitanti e del territorio comunale. Credo che la chiusura della discarica debba essere un argomento prioritario, rispetto alle passeggiate. Spero che stavolta qualcuno ci aiuti concretamente e non solo con le solite promesse a cui la politica ci ha abituato».
«Il danno economico che hanno subito i residenti della zona»
Residente 16: «Sono stato da sempre contrario alla discarica ubicata in quella zona, sia per un problema di salute e sicurezza di chi abita nei dintorni, sia per un problema di costi aggiuntivi dei numerosi camion che ogni giorno percorrono oltre 60 km tra andata e ritorno tra l’impianto del Cosmari e la discarica; sicuramente c’erano altri siti più vicini alla discarica con minori costi aggiuntivi; non secondario è anche il danno economico che hanno subito i residenti della zona che hanno visto inevitabilmente il deprezzamento degli immobili ed in parte dei terreni limitrofi alla discarica; chi ha mai risarcito questi danni?
Mi lascia francamente molto perplesso l’assenza di una incisiva azione politica da parte del Comune di Cingoli in questi 7 anni dall’avvio della discarica per sollecitare la Provincia a ricercare come previsto inizialmente un nuovo sito alternativo. Mi sarei aspettato francamente una forte opposizione da parte dell’Amministrazione comunale all’ipotesi di ogni prolungamento della discarica come avrebbero e hanno fatto nel passato tutti i Sindaci coinvolti nell’individuazione di siti alternativi. Da quello che scrivono i giornali sembra che la scelta migliore per il Comune sia quella di avere a disposizione altre rilevanti somme dal Cosmari a discapito di nuovo dei pochi cittadini della zona che continueranno a subire i disagi, le puzze e i danni sopra indicati ancora per molti anni!».
«La delusione, l’amarezza, la rabbia, la frustrazione, la tristezza»
Residente 17 (900 metri ad est della discarica): «Questo scempio è di fronte alla nostra abitazione ed è ciò che noi vediamo dal portone di casa e dalla sala da pranzo. È quello che vede chi viene a trovarci. Sinceramente in noi, già quando è stata aperta, c’era scetticismo nel credere a promesse e rassicurazioni dei vari politicanti che sarebbe stata chiusa nei termini stabiliti. Ed ora? Ecco qua la delusione, l’amarezza, la rabbia, la frustrazione, la tristezza per essere stati traditi».
«Non siamo cittadini di serie B»
Residente 18 (600 metri di distanza dalla discarica): «Sono 8 anni che sopporto la puzza che emana! Spero solo che chi di dovere capisca che abbiamo sopportato molto, che è arrivato il momento di rispettare le promesse fatte e soprattutto capisca che non siamo cittadini di serie B. Mi auguro veramente che si possa trovare una soluzione al più presto».
«Cosa facciamo respirare ai nostri figli?»
Residente 19 (circa 700 metri dalla discarica): «Da 7 anni abbiamo visto crescere questo scempio visto che la struttura è sita sulla sponda opposta a casa nostra. Vedere mese dopo mese una valle totalmente cambiata. Molti sono i giorni che uscendo fuori, convinti di trovare aria buona, dobbiamo rientrare per chiudere le finestre perché l’odore sgradevole persiste nelle stanze.
Cosa facciamo respirare ai nostri figli? E ora che finalmente siamo arrivati alla conclusione degli anni previsti, le Amministrazioni ci hanno fatto questo regalo. Continuare a respirare veleni e vedere un paesaggio deturpato da ettari di un mostro che nuoce alla salute dei cittadini e danneggia tante strutture che vivono di turismo. Se si continua con la discarica, si potranno organizzare percorsi a “Fosso Mabiglia”, percorsi salutari immersi in un luogo incontaminato».
«Non si possono penalizzare sempre le stesse persone»
Residente 20 (circa 800 m dalla discarica): «Mi sento amareggiata e delusa dalle promesse fatte tempo fa dai nostri amministratori, dopo 7 lunghissimi anni di sopportazione di cattivi odori, con relative conseguenze. Ho tanto atteso la fine di questo vero e proprio scempio che comporta danni all’ambiente, ho investito in questo territorio per il mio futuro, pensando di vivere in un ambiente salubre, dove respirare a pieni polmoni, e mi ritrovo l’amarezza, la rabbia e i sogni spezzati. Basta! Non si possono penalizzare sempre le stesse persone, nell’interesse di altre: noi abbiamo già dato».
«Ora è arrivato il momento di dire basta!»
Residente 21: «Abito a circa a 500 m in linea d’aria da Fosso Mabiglia con vista e odore della bella discarica da tutti invidiata. Dopo circa 7 anni di sopportazione ora è arrivato il momento di dire basta! Ci sentiamo presi in giro da tutte le Amministrazioni, dal Comune alla Provincia e dalla Regione, stanno facendo finta di non sentire. Ora basta!».
«E il disturbo sarebbe finalmente finito il 31 ottobre»
Residente 22: «Abbiamo vissuto guardando… annusando… ascoltando... la discarica ormai da anni. La vita della discarica è stata costantemente prolungata, ma pensavamo che tutto il disturbo sarebbe finalmente finito il 31 ottobre e potessimo tornare in una zona tranquilla e senza odori, nelle bellissime Marche incontaminate in cui siamo venuti a vivere in molti anni fa… ».
«È una presa in giro non accettabile»
Residente 23: «Possiedo un’abitazione a circa 900 m dalla discarica, dove attualmente non risiedo, ma vive mia madre, mi reco lì quotidianamente, confermo che molto spesso, soprattutto nelle giornate estive, dove in campagna dovrebbe prevalere aria pura e salubre, si respira tutt’altro. Non è accettabile per chi ci vive o vi si reca per turismo, sono molto indignata e delusa perché abbiamo riversato tanti sacrifici su questa zona, con l’intento di lasciare ai nostri figli un capitale che ora vediamo declassato, per favorire altri. Ci era stato chiesto questo grande sacrificio, con danni anche irreversibili alla salute per un lasso di tempo limitato, ora si viene meno ai patti stabiliti: è una presa in giro non accettabile. Faccio appello all’Amministrazione comunale e a chi di dovere, che tutelino la nostra salute e rispettino l’ambiente dove viviamo».
«Si cambiano le carte in tavola»
Residente 24: «Abito a Botontano a qualche centinaio di metri dalla discarica Fosso Mabiglia. Dopo aver sopportato per anni questo scempio, pensavamo che le promesse, sia scritte che nelle dichiarazioni pubbliche dei nostri Amministratori della Provincia, Cosmari e Comune fossero state rispettate. Sì, rispettate, come noi rispettiamo la legge e paghiamo quanto ci viene chiesto in tasse con le scadenze fissate. Ora che si era arrivati alla fine di questa bruttura ecologica, nata su un territorio che ci viene invidiato dai tanti turisti che girano per le nostre zone, si cambiano le carte in tavola. Si grida all’emergenza. Provo tanta rabbia per come veniamo trattati. Cittadini di Serie Z. Vergogna».
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