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CINGOLI «Fallimento della politica regionale per la sanità cingolana»
12 Settembre 2020
L’opinione del comitato “Ancora non è notte a Cingoli” per il matenimento dell’ospedale cittadino: «Non è niente di nuovo quello che ci è stato dato»
CINGOLI, 12 settembre 2020 – Un componente del Comitato “Ancora non è notte a Cingoli” si è recato recentemente presso il Cup del nosocomio cingolano, chiedendo se era possibile prenotare una visita oculistica presso il poliambulatorio competente.
Risposta cautamente positiva del funzionario addetto il quale spiega che «un medico qualche volta viene».
Il richiedente, sconcertato, domanda quale sia il nome del medico e in quale giorno potrà essere effettuata la visita. Dice sempre il funzionario che non è possibile sapere il nome dello specialista, dato che il medico spesso cambia e la data è mutevole. Cambia in base al numero delle richieste.
Questa è una notizia: buona, cattiva… a voi un giudizio.
Ci domandiamo, è questa la sanità che vogliamo? È questo il sistema che, dicono, vige da tempo e che la gestione di due direttori generali non è riuscita a cambiare?
Sì perché dopo il blitz del Consiglio regionale della fine del 2019, la sanità cingolana è stata trasferita sotto la competenza dell’Area Vasta 3, poi ricorso al Tar e conseguente ritorno di Cingoli nell’Area Vasta 2.
Una bella confusione con la conseguenza che ben due direttori generali (Av2 e Av3) si son scambiati dirigenza, competenze e decisioni.
Tutto bene diranno (in molti?), un così intenso potere decisionale non può che essere un beneficio per Cingoli: così nuove assunzioni, nuovi medici, nuove attrezzature, nuovi servizi…
Ma purtroppo non è così. Tutto quello che è stato dato a Cingoli non è niente di nuovo. Sono solo stati ripristinati i posti letto, gli infermieri, i medici (in parte) che un tempo esistevano e che, piano piano, erano stati tolti.
E allora giù con la propaganda. Di sinistra, di destra e qualche lista civica. Chi osanna il successo nelle forme più appariscenti, chi, forse più realisticamente, rivendica un vero ospedale lungi da essere realizzato.
Ma non possiamo chiamare in causa solo i due direttori generali, tra l’altro uno se n’è già andato. La responsabilità maggiore è del sistema.
La politica regionale del passato quinquennio è stata per la sanità cingolana un completo fallimento.
Stanno arrivando in Italia oltre 200 miliardi, parte dei quali destinati al sostegno del sistema regionale. Grazie anche agli interventi del Fondo Sociale Europeo (Fse). La proposta a chi andrà a governare la nostra Regione è di destinare parte di queste ingenti risorse agli ospedali periferici, montani e disagiati.
Comitato “Ancora non è notte a Cingoli” per il mantenimento e potenziamento dell’ospedale
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