Attualità
CINGOLI Fileni, quando il biologico diventa la carta vincente
10 Giugno 2021
L’azienda, Società Benefit, leader nel settore delle carni bianche, gode di un eccellente stato di salute: approvato il bilancio di sostenibilità 2020
CINGOLI, 10 giugno 2021 – Fileni, è stato presentato il Bilancio di Sostenibilità relativo all’anno 2020. E’ quanto annunciato ieri, mercoledì 9 giugno, nel corso di un webinar promosso dall’azienda di Cerrete Collicelli di Cingoli.
I dati economico-finanziari riportati nel documento illustrato nel corso della conferenza stampa certificano l’eccellente stato di salute di cui gode il Gruppo agroalimentare marchigiano, con 1.852 dipendenti, un fatturato di filiera pari a 450 milioni di Euro, 7 stabilimenti produttivi, 300 allevamenti e investimenti per 100 milioni di euro programmati nei prossimi 5 anni.
Con i marchi Fileni, Fileni BIO, Sempre Domenica e Club dei Galli, presenti in maniera capillare nei canali Gdo, Normal Trade e Ho.re.ca., Fileni è una delle aziende italiane leader del settore alimentare, in campo con un percorso di sostenibilità che inizia con l’eccellenza di prodotto e punta dritto al rispetto dell’ecosistema.
A conferma dell’impegno di Fileni contro il cambiamento climatico, tutte le emissioni generate nel 2020 dagli impianti del Gruppo sono state compensate attraverso l’acquisto di certificati di compensazione, riferiti ad attività di riforestazione e installazione di impianti eolici. Inoltre, grazie all’acquisto di energia elettrica con garanzia di origine per tutti gli stabilimenti produttivi e gli allevamenti, si è evitata l’emissione in atmosfera di 15.812 tonnellate di anidride carbonica (CO2).
Grazie a queste due attività gli stabilimenti del Gruppo sono considerati Carbon Neutral. Il concetto di carbon neutrality, è sinonimo di zero-impatto climatico. La carbon neutrality viene raggiunta tramite riduzioni nelle emissioni di anidride carbonica combinate con l’utilizzo estensivo di energie rinnovabili.
Il Biologico: scelta di responsabilità e valore economico
L’attenzione al benessere animale si traduce in alimentazione curata in ogni minimo dettaglio e utilizzo di strutture modello per l’aerazione e l’illuminazione. Tutta la linea Fileni BIO, inoltre, è confezionata in Ecovassoio, un packaging sostenibile capace di abbattere del 90% l’utilizzo della plastica in favore della carta.
In un contesto globale ancora scosso dalla pandemia Covid-19, in cui i principali Stati del mondo stanno attuando forti politiche di recupero incentrate su obiettivi di sostenibilità, il gruppo Fileni si trova all’avanguardia rispetto alla gestione dei trend in atto. La pubblicazione del proprio Manifesto testimonia e rafforza l’impegno del gruppo a favore dell’ambiente, del lavoro, del territorio, delle persone e degli animali.
“Abbandoniamo l’egoismo, affrontiamo le responsabilità. Rimandare è un errore, delegare non basta, scegliamo di agire. Agiamo per sostenere e difendere il diritto globale al benessere. Scegliamo di rigenerare la terra. Scegliamo di rispettare gli animali. Scegliamo di ripulire l’atmosfera. Scegliamo di promuovere il territorio. Scegliamo di valorizzare i lavoratori. Scegliamo di sviluppare la comunità. Scegliamo di proteggere le persone”, è questo l’imperativo assunto da Fileni e pubblicato nel Manifesto.
L’inizio del 2021 ha rappresentato un momento di ulteriore crescita e consapevolezza, che dimostra quanto il Dna di Fileni sia focalizzato sulla sostenibilità: infatti, il Gruppo ha modificato la propria forma giuridica, diventando Società Benefit. Con questo passaggio l’azienda ha ufficializzato l’affiancamento di obiettivi di impatto sociale a quelli tradizionali di natura finanziaria, ponendoli sullo stesso piano. Fileni ha individuato tre finalità specifiche di beneficio comune, per le quali si impegna a generare un impatto positivo: ambiente e territorio, modello di filiera e prodotto, persone e comunità.
«Questa opportunità – sottolinea Massimo Fileni, vice Presidente Fileni Alimentare SpA – ci porterà a raggiungere nuovi ambiziosi traguardi. Per noi è importante diffondere una cultura rigenerativa, trasmettendo, anche alle nuove generazioni, la bellezza della vocazione agricola e l’urgenza di proteggere e rigenerare la terra. La nostra società attua pratiche agricole, saperi ecologici, scegliendo di coltivare, allevare e lavorare il prodotto, nel rispetto delle materie prime del territorio e delle biodiversità, esaltando le eccellenze regionali e la qualità dei prodotti locali. La nostra filiera è aperta, interdipendente, e ispira lo sviluppo di imprese responsabili e valoriali».
I due importanti traguardi raggiunti, fungono solo da impalcatura al cuore del messaggio veicolato attraverso il Bilancio di Sostenibilità.
«Noi di Fileni – sottolinea Giovanni Fileni, fondatore e Presidente del Gruppo – ci impegniamo a promuovere scelte strategiche di valore condiviso per tutti con un approccio che mette al centro trasparenza, coraggio e rispetto: i valori che ieri come oggi ci guidano lungo il nostro percorso e che continueranno a farlo anche in futuro».
La filiera biologica avicola e delle carni rosse
La filiera biologica avicola rappresenta il core business di Fileni. Da alcuni anni l’azienda ha intrapreso un percorso di diversificazione dei prodotti, inserendo nell’offerta anche le carni rosse bio. In particolare, dal 2018, il Gruppo ha avviato una partnership con Bioalleva, leader riconosciuto nel mercato della carne Bio degli “specializzati”. Nel 2020 questo percorso si è sviluppato, ulteriormente, tramite la costituzione della newco Fattorie Venete Srl, che ha acquisito la Società Agricola Semplice Fattorie San Bellino, che si occupa di allevamento di bovini biologici.
«In questo anno complesso – ha evidenziato Marco Ciurlanti, Cfo di Fileni -, il sistema ha tenuto, qualcosa per forza di cose lo abbiamo perso, a causa del blocco della ristorazione, ma fortunatamente abbiamo avuto un flusso di ritorno su altri canali, riuscendo così a non perdere l’abbrivio. Un enorme merito dell’azienda è quello di avere investito su un genere pionieristico: oggi, infatti, la filiera biologica di qualità ci sta premiando. È stato importante che in questo frangente il Gruppo continuasse a facilitare gli investimenti che servono in questa fase di trasformazione».
Qualità del prodotto
Garantire la qualità dei prodotti è per Fileni un impegno e una responsabilità nei confronti dei consumatori, tradotta nella rigorosa selezione degli ingredienti e nella combinazione di innovazione e tradizione, al fine di offrire una gamma di prodotti che incontri i gusti e abitudini di chi li acquista. Non solo, la direzione è orientata, altresì, a scelte di fondo nette e rigorose, come il no tassativo a carni separate meccanicamente, olio di palma e l’indirizzo verso prodotti a basso contenuto di grassi.
La tradizione, attualizzata, è chiaramente leggibile nell’importanza assegnata al benessere animale. I polli sono allevati a terra, alimentati con solo mangimi rigorosamente controllati e ospitati in strutture dotate di strumentazioni che consentono un costante monitoraggio dei parametri di benessere degli animali.
Packaging sostenibile
Un perfetto esempio dell’innovazione sostenibile promossa da Fileni è tangibile nei due packaging ecocompatibili lanciati dall’azienda negli ultimi due anni. Da una parte, l’Ecovassoio Fileni Bio, capace di abbattere del 90% l’utilizzo della plastica in favore della carta, realizzato in cartoncino, ottenuto da foreste gestite in modo sostenibile secondo i parametri Pefc e certificato Atitelca per la riciclabilità; dall’altra, il primo packaging completamente compostabile del settore, direttamente conferibile nella raccolta domestica dell’umido, composto da un vassoio e un film protettivo realizzato in bioplastica.
L’impegno di Fileni ha ricevuto tre importanti riconoscimenti: la Qualifica di “azienda eccellente” nell’ambito dei Sales Excellence Award 2021; le cotolette di petto di pollo Bio Fileni hanno vinto il premio Miglior Prodotto Food 2021; il premio per l’economia circolare di FoodCommunity a Save the Brand 2020.
L’etichetta: da consumatore a “sostenitore”
“L’etichetta per Fileni è la prima forma di comunicazione con il consumatore finale”, e rappresenta una guida per aiutarlo a orientarsi in scelte di consumo responsabile.
«L’obiettivo è quello di “alleggerire” le etichette per renderle sempre più leggibili, chiare per dare un valore alla scelta – spiega Simone Santini, Chief commercial officer del Gruppo Fileni – per questo le aziende che contribuiscono a portare valore sulle tavole degli Italiani, con prodotti alimentari “healty” e soluzioni packaging eco-friendly, devono accrescere la consapevolezza su come sia possibile ridurre l’impatto ambientale lungo la filiera, ed il nostro acquirente finale non può più essere chiamato consumatore, noi preferiamo chiamarlo piuttosto “sostenitore” di un’azienda, che deve il proprio principale successo alla scelta strategica di combinare tradizione, innovazione, e attenzione all’ambiente, nel segno della qualità».
La nuova strategia di comunicazione
Nel 2021 il gruppo ha intrapreso una nuova strategia di comunicazione, ideando una nuova campagna e un nuovo jingle “Il buono che canta”. La campagna firmata da Tbwa\Italia segna la nuova strategia di comunicazione Fileni: fresca, coinvolgente e orecchiabile, lo spot si rivolge a un pubblico attento a uno stile di vita sano, alla ricerca di un prodotto buono, gustoso e pronto all’uso. Lo spot è stato girato nelle Marche dal regista Luca Lucini, terra originaria di Fileni: sono stati scelti luoghi cari all’azienda, paesaggi familiari, al fine di canalizzare al meglio la naturalità e la genuinità dei suoi prodotti, così come la concretezza dei suoi progetti bio; tra questi, la libertà degli animali di razzolare e la coltivazione diretta dei cereali con cui vengono nutriti.
Responsabilità ambientale
Gli indicatori più significativi di un approccio alla circolarità e alla sostenibilità da parte di Fileni si ritrovano nelle performance ambientali.
Nel 2020 i consumi energetici totali del Gruppo Fileni si sono attestati a 482.279 GJ, in linea con il dato dell’anno precedente e l’andamento della produzione. Durante il 2020 è stato migliorato il sistema di monitoraggio dei consumi energetici, al fine di tracciare un dato sempre più accurato dei consumi, nonché la possibilità di implementare azioni mirate di efficientamento. La principale fonte energetica utilizzata è il gas metano (335.014 GJ nel 2020), che alimenta tre cogeneratori ad alto rendimento, dotati di un sistema di recupero termico che permette di produrre acqua calda per l’utilizzo interno dei due stabilimenti.
Le emissioni di anidride carbonica (CO2) in atmosfera, riconducibili ai consumi energetici dei due stabilimenti produttivi di Cingoli e Castelplanio, sia dei mangimifici e degli allevamenti di proprietà del Gruppo, sono state di 21.196 tonnellate di CO2, in calo dell’ 8% rispetto al 2019. Tutte le emissioni generate nel 2020 dagli impianti del Gruppo sono state ri-equilibrate attraverso l’acquisto di certificati di compensazione, riferiti ad attività di riforestazione e installazione di impianti eolici. Lo sforzo di contribuire a realizzare un mondo climaticamente neutro, significa sostenere l’Unione Europea impegnata in un’ambiziosa politica climatica di contenimento e azzeramento delle emissioni di CO2. Per questa ragione le aziende che arrivano all’obiettivo rappresentano un modello virtuoso di ottimizzazione delle risorse.
Nel 2020, il totale dei consumi idrici è stato di 1.384 Ml in aumento del 6% rispetto al 2019. Questo incremento è dovuto, in parte, alle operazioni di disinfezione e pulizia, obbligatorie in seguito all’emergenza sanitaria. Lo stabilimento produttivo è dotato di un moderno impianto di depurazione che permette la re-immissione delle acque di scarico depurate direttamente in acque superficiali.
Nel 2020 il totale di rifiuti prodotti dagli stabilimenti produttivi e dai mangimifici è stato di 6.966 tonnellate, in diminuzione (12,6%) rispetto al 2019. La quasi totalità dei rifiuti non è pericolosa (il 99,5%) e viene destinata a riciclo (98,3%). La maggior parte di questi è costituita dai fanghi prodotti dal processo di depurazione dei reflui della produzione. Questi vengono conferiti a un’azienda specializzata che li destina a compostaggio oppure li valorizza per la produzione di biogas. I restanti rifiuti sono costituiti principalmente da imballaggi in carta, cartone e plastica che vengono inviati a riciclo.
Sostenibilità e persone
Il gruppo è cresciuto, arrivando a 1.852 dipendenti al 31 dicembre 2020. Circa il 40% sono donne. I nuovi assunti sono 127, di cui 88 lavoratori somministrati, assunti come dipendenti. A causa dell’emergenza sanitaria Fileni ha moltiplicato gli sforzi per la modifica dei luoghi di lavoro al fine di garantire l’adeguato distanziamento sociale, la rimodulazione dei turni e delle pause lavorative, nonché tutte le procedure a garanzia del controllo sanitario. Il tasso di assunzione nel 2020 è stato pari al 7%, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente. La maggior parte delle nuove risorse si colloca nella fascia di età “30-50 anni” (79 dipendenti) e tale politica di assunzioni rientra in una strategia di transizione generazionale con cui Fileni mira ad arricchire la diversità dei dipendenti.
Oltre 8.000 le ore di formazione nel 2020 (+4% rispetto al 2019), erogate in remoto nel rispetto delle procedure regolate dall’emergenza sanitaria. In riduzione del 25% rispetto al 2019, anche gli infortuni sul lavoro, che nel 2020 sono stati 49 a fronte dei 54 nel 2019.
Legame con il territorio
In termini di responsabilità verso il territorio in cui opera e verso la comunità con cui collabora, Fileni è impegnata nel realizzare un modello di filiera rigenerativa, aperta, interdipendente e replicabile, che ispiri lo sviluppo di imprese responsabili, delle comunità locali e del proprio territorio per la creazione di valore diffuso. In quest’ottica ha preso forma l’Accordo di Sviluppo “Valori Fileni”: un progetto che vale 44 milioni di euro, sottoscritto da Ministero dello Sviluppo Economico, Invitalia e Regione Marche, che si articola su due tipologie di azioni che coinvolgono la Filiera Fileni.
Il Gruppo, inoltre, è promotore del progetto Arca (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente) insieme al fondatore Bruno Garbini e al Gruppo Loccioni, il cui obiettivo è riportare in equilibrio il rapporto dell’uomo con la terra, valorizzare il ruolo dell’agricoltore che ne è il custode e rendere consapevoli le persone che, con le loro scelte di acquisto, possono trasformarsi da consumatori a rigeneratori.
La Fondazione Marco Fileni
Nel 2016 la famiglia Fileni ha costituito la Fondazione Marco Fileni in memoria di Marco, terzogenito dell’imprenditore Giovanni Fileni e Rosina Martarelli. La fondazione, che dal 2018 ha ottenuto la qualifica di Onlus, persegue esclusivamente scopi di utilità e solidarietà sociale, promuovendo non solo iniziative di supporto al diritto allo studio rivolte ai giovani, ma anche attività di beneficienza/solidarietà nei confronti di persone svantaggiate o associazioni ed enti.
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