Attualità
Cingoli Gli studenti del Liceo “Leopardi” a lezione di nostalgia
5 Febbraio 2023
Ospite dell’Auditorium Santo Spirito la professoressa Lucrezia Ercoli autrice di un saggio filosofico del quale ha raccontato con chiarezza ed espressività
Cingoli, 5 febbraio 2023 – Una mattinata densa di emozione quella che hanno vissuto ieri gli studenti del triennio del Liceo Leopardi ascoltando presso l’Auditorium Santo Spirito le parole della professoressa Lucrezia Ercoli.
Attualmente insegna storia dello spettacolo all’Accademia delle Belle Arti di Bologna e dal 2011 è direttrice artistica di Popsophia il Festival internazionale di pop filosofia che si svolge nelle Marche.
È ospite fissa del programma televisivo Terza pagina di Rai5 e scrive di filosofia e cultura pop sul quotidiano Il Riformista. E’ autrice di diversi saggi, libri e monografie e nel 2022 ha pubblicato Yesterday. Filosofia della nostalgia, saggio filosofico del quale ha raccontato con chiarezza ed espressività agli studenti del Liceo attenti e interessati.
Focus è stato, appunto, il tema della nostalgia, quel sentimento di ieri e di oggi come trama sottile e complessa.
«Pensando alla nostalgia non si può non parlare di Ulisse che di fronte al mare, in un’isola che non è la sua, quasi si rassegna a un destino che lo vuole naufrago, errante e sofferente. Non saprebbe dire che male lo affligge, ma forte è il desiderio di tornare a casa dai suoi cari. La sua è nostalgia, ma non lo sa. I greci, infatti, non conoscevano la parola che è giunta a noi come nostalgia».
«Questa si deve al medico svizzero Johannes Hofer che nel XVII secolo la usò per descrivere una particolare malattia che avevano i soldati in guerra e che li portava a disertare dopo aver ascoltato i canti della propria terra lontana. Ma come descrivere un sentimento così profondo? Unì la parola nóstos che in greco significa ritorno ad άlgos, ovvero dolore, coniando così un termine che indicasse il dolore del ritorno: nostalgia. La nostalgia d’altronde cos’è se non quel sentimento che si prova quando si è lontani e si sente la mancanza di casa o in generale di persone o luoghi impressi nel cuore? Quando si sente un dolore nell’anima e gli occhi improvvisamente si riempiono di lacrime al solo ricordo di quel ieri che non c’è più. E come non pensare alla canzone dei Beatles, Yesterday, in cui la nostalgia diventa rimpianto per un amore che non può tornare a essere com’era? Ma la vera domanda, forse, non è dove o a quale epoca vorremmo tornare, ma a cosa. Spesso pensiamo di rimpiangere il luogo delle origini, il paese natale, quando in realtà si rimpiange quello che eravamo allora. La nostalgia non è un meccanismo oggettivo, è selettiva e ci espone a cambiamenti dell’immaginazione».
Molte opere d’arte nascono dalla nostalgia, dalla ricerca di un ricordo, ma soprattutto la musica – come il canto dei vaccari svizzeri che ha contribuito a generare il termine – ha un ruolo fondamentale nel far emergere ricordi nostalgici.
«La musica è per definizione l’arte del tempo – afferma Ercoli -. Oggi poi viviamo la nostalgia nell’era della riproducibilità tecnica, se una volta i ricordi erano personali, legati alla nostra unicità, oggi le immagini i suoni, sono riprodotti e condivisi in modo da far diventare nostri anche i ricordi che non abbiamo vissuti, generando una corrispondenza tra individuale e collettivo: un fenomeno che viene sfruttato dal marketing producendo un supermercato della memoria, dove andiamo a comprare ricordi. Basti pensare al successo delle trasmissioni che ripropongono canzoni e spezzoni televisivi del passato, apprezzati anche da chi all’epoca non era ancora nato o alle decine di pagine e gruppi sociali dedicati a quelli che erano giovani negli anni Sessanta, Settanta, Ottanta. In questo modo i media svolgono un ruolo fondamentale nel costruire una nostalgia generazionale che si condivide con chi ha visto quel cartone animato o ascoltato quel tormentone. Un fenomeno che i social sfruttano contribuendo ad abbreviare il tempo della nostalgia, basti pensare a come Facebook ci riproponga quotidianamente ricordi anche recenti».
«Oggi il passato non è mai stato così presente. La nostalgia ha infettato tutto e la nostalgia, da sempre, è il sentimento dominante della crisi. Quando il presente è opaco e il futuro incerto, quando i cambiamenti sono troppo repentini e disorientanti, ci si tuffa nella nostalgia che ricostruisce un passato idilliaco, seleziona i ricordi positivi, sfronda i dettagli dolorosi, rinsalda le sicure radici. Il suono della fotocamera del nostro smartphone riproduce il click di scatto di una macchina analogica. Il meccanismo della nostalgia comincia da qui, da una profonda contraddizione insita nella promessa tecnologica del nuovo millennio, che sembra fondarsi proprio sul bisogno di re-immaginare il passato, invece che inventare il futuro. Ma forse è proprio dove si avverte il bisogno di tornare indietro che comincia a delinearsi il futuro».
Ed è con questa riflessione che Lucrezia Ercoli ha lasciato gli studenti i quali alla fine della lezione, entusiasti e profondamente colpiti dalle sue parole le hanno rivolto interessanti e domande.
Presente all’incontro l’assessore alla cultura del Comune Martina Coppari che ha ringraziato Lucrezia Ercoli per il suo proficuo intervento.
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