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Curiosità

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

50 SFUMATURE TRA VAFFA E ‘NCULO

 

gioia1Lunedì sera su Canale 5 è andato in onda il film più comico degli ultimi dieci anni: “Cinquanta sfumature di grigio” e scrivere qualcosa in merito per me è una specie di dovere costituzionale…lo capite, sì?? Dunque, per i pochi che non la conoscessero, ecco la trama.

Anastasia Steele è una giovane ciambotta che casualmente si imbatte nel ricchissimo paccatroni Chistian Grey, amante delle corde, dei frustini e delle scudisciate sul culo. E fin qui, neanche niente di ché, se proprio vogliamo fare il pelo e contropelo all’impalcatura generale della storia (la metafora del pelo non è casuale). Al primo incontro lei è già carponi, a lui non je pare vero, tant’è che dopo mezzo spritz la infila nel suo aereo privato e la porta al castello di famiglia, dove, come Barbablù, la conduce nella stanzetta segreta piena de spuntoni, selle da monta e bavagli. Qui lei ha un mezzo mancamento, ma fittizio, perché se la testa le dice “no…no…no…”, tutto il resto sussurra “embè…quasi quasi…”. Lui allora le propone un contrattino con una sfilza de robe zozze che finiscono in “ing” (fisting, jogging, dribbling e via dicendo) e lei per tutto il film è indecisa se firmare (ovvero accettare di farsi legare al soffitto come una lonza) oppure darsela a gambe levate (e rinunciare per sempre al Pistellante Volante). Perché, in fondo in fondo, lei lo sa che l’unico frutto dell’amor è la banana e che fare la prosciuttona non è cosa così malvagia e ingiusta (non a caso, nell’indecisione, si porta avanti col lavoro con una consistente collaudatina al gancio del traino). Ma il punto che proprio non le va giù è che, dopo averla ricamata come un centrino col suo uncinetto, lui non si appisoli accanto a lei. Pertanto va bene essere legata e farcita come un tacchino a Natale, ok gli spuntoni nelle tette, molto gradite le ferraglie nelle tube di Falloppio e la patonza allo spiedo con patate arrosto e pianta di rosmarino inside, ma solo se dopo si dorme vicini-vicini. Quindi i dialoghi su per giù sono questi: Lei “Voglio il ciauscolo, ma educatamente”. Lui “Te dago un bombo che te trabalto la dentiera”. Lei “Ok, fammi male, ma con tanto sentimento”. Lui “Allora tiè, beccate ‘sta bastonata tra capo e collo”. Lei “Eh, no, eh…allora me ne vado”. E avanti co’ sta tiritera per due ore, tanto che uno a un certo punto spera che sbuchino fuori la Fenech che si fa la doccia e Lino Banfi che canta “E benvenuti a ‘sti frocioni” in pugliese, così, tanto per movimentare un po’ le faccende… ma, purtroppo, nisba. Il film finisce che lei gira i tacchi perché le sono state scartavetrate con troppa veemenza le chiappe, lui è lì tra lo sconfitto e il disperato, primo piano di lei con occhio da nutria lobotomizzata, “Anastasia” “Christian”, porte dell’ascensore che si chiudono, scorrimento titoli finali. Alleluia.

salame1Allora: passi che Dakota Johnson, che impersona Anastasia, ha le capacità interpretative del cofano della macchina che guidava il padre in Miami Vice. Passi che il bambacione scelto per Christian ha la monoliticità di un Ferrero Rocher. Passi che ambedue hanno il sex-appeal di un comodino Ikea. Passi che lei dice che era vergine. Vogliamo crederci. E crediamo anche che sia possibile trasformarsi da vergine in Fantastica Moana in 5 secondi netti. Passi che lui è l’imperatore delle galassie del sesso e come fa un cenno, tipo le sfiora le mutande, lei ha 15 orgasmi. Passino i dialoghi surreali (“Perché non vuoi farti toccare, Christian??” “Perché dentro di me ho 50 sfumature di grigio!!” Ahahahaaahh…MA VAFFANCULO!). Passi ogni puttanata disseminata qua e là. Ma NON può passare la scemenza di lei. Dai, c’è un limite alla deficienza umana consentita.

salameInsomma, sei un discreto donnino degli Stati Uniti prossimo alla laurea: te sarai guardata in giro da quando sei al mondo, qualche rivista l’avrai sfogliata, un giretto sul web te lo sarai fatto…possibile che non capisci MAI cosa vuole st’omo da te?? 1) Ana-stronza si mordicchia languida le labbra, Topo Grigio con gli occhi iniettati di sangue: “Sai, piccola, ho dei gusti particolari…”. Lei, espressività da marmotta del Caucaso (morta): “Non capisco…cosa intendi? Che gusti hai, Christiaaan??” …ma daaai…chissà che gusti ha…nocciola e amarena della Cremeria?? 2) Sono di fronte la stanzetta dei giochi; lui anticipa ammiccante: “È oltre questa porta…” …lei: “CHE COSA Christiann??”. Santo Dio…che ce sarà mai dietro la porta? Il contatore del gas??? 3) Lui: “Io voglio che tu sia mia, ma levati dalla testa le storie tradizionali”. Lei: “Allora cosa vuoi da me Christiannn?? Non comprendo Christiaaaan….ILLUMINAMI”. Illuminami??? Ma io te sparo un riflettore da 1000 watt nelle pupille! 4) Lui la introduce nello scannatoio dove alle pareti spenzolano le ruote dentate della Sacra Inquisizione. Quindi la guarda come a dire: “Che volemo fa’?? Fa’ ‘n po’ te!”. Dopo 5 minuti di silenzio, lei ha un barlume di attività cerebrale: “Ma che per caso vuoi menarmi, Christiaaaaaan???”. CAZZO, CHE ACUME! 5) Lettura del contratto sadomaso dove lui ha indicato gli attrezzi da Mago della Brugola con cui interagire. Lei diligentemente fa la spunta per garantire con cosa sarà disposta a cazzafrullare e cosa no. Vengono citati nell’ordine: frustini, spranghe chiodate, manette e cannoni nucleari, intervallati da svariati termini che noi, miseri sfigati seduti sul divano con le cioce di pile ai piedi e la reattività sessuale di una coccia di gerani, vigliaccamente ci lasciamo scivolare addosso. Beh, giunti al punto che in teoria dovrebbe essere di massima tensione erotica, la gallina padovana alza il ditino per fare una domanda che la proietterà direttamente nell’Intelligence Service: “CHE COS’È UN DILATATORE ANALE?”. Ecco, io vi giuro che se ero lui l’avevo corcata di mazzate. Ma non per sadismo erotico. Per giustizia sociale. Un bel cazzottone secco sulla capoccia e via. Fine della fiera. Aridamme i giocarelli mia e andersen. Ma vuoi mettere la soddisfazione di riempirla SERIAMENTE de boccatoni a questa?? Cinquanta sfumature…seee…tutte nte l’occhio nero che te lascio per ricordo!

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