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Ricette per il sorriso

COTTO&MANGIATO La rubrica di Gioia Morici

SI SALVI CHI PUÒ

Posso dire che c’hanno fracassato le palle? Ce le hanno piallate con la fresa, ce le hanno tirate fino al soffitto come plastilina, ce le hanno spremute come olive nel frantoio. Guarda, se sento dire ancora una volta “coronavirus” mi premo forte l’aorta con le dita e mi strozzo da sola. Che gigantissimi, stratosferici, iper-fanta-mega-galattici due coglioni. Sui giornali, in tv, sui social 24 ore su 24 ti ammorbano con lo stesso argomento sviscerato in tutte le salse, angolazioni, retrospettive, previsioni: e i morti, e il contagio, e la quarantena, e le scuole chiuse, e le scuole aperte, e i supermercati, e l’amuchina, e i cinesi, e i coreani, e le mascherine. Altro che mascherine, le museruole dovete mettervi, così vi tappate la bocca una volta per tutte e finalmente ci lasciate in pace! Perché oggi come oggi non è sufficiente che capiti il fattaccio. No. Ti devono martellare con il dettaglio, il particolare, l’opinione dell’esperto, l’intervista alla vittima, al fratello della vittima, al cugino di terzo grado della zia della nonna del conoscente della vittima. E poi ancora gli psicologi e i tuttologi che commentano, ovunque. E la gente, che non capisce manco quanto è lunga, ripete tutto a pappagallo. “È colpa degli americani, è un progetto dei russi, è responsabilità dei cinesi, è un piano degli israeliani, della Cia, del KGB, del Mossad, è un’apocalisse in provetta, è per lo sterminio della razza umana, è un’arma biologica segreta”. Poi ti colleghi su facebook e, alè, riparte il torrone: “Il coronavirus lo aveva già predetto Koontz nel suo libro del 1981, lo avevano predetto anche i Simpson nel 1993 e pure Nostradamus nel 1500 lo aveva predetto”. Aho, sto Nostradamus le sfighe tutte le ha previste, gliene fosse sfuggita una. Comunque mi sorprende che ancora non sia sbucato Vespa con il plastico del laboratorio di Wuhan o la Buzzone con l’autopsia al primo pipistrello infetto. No, ma capisci come siamo messi? E la cosa pazzesca è che ognuno dice la sua: sono diventati tutti microbiologi, tutti infettivologi, tutti esperti di epidemiologia. Non sanno manco andare dritti col pedalò ma dissertano di metafisica dei batteri come se avessero tre lauree in medicina. Ci sarà mai uno che ammette: “Guarda, io non so un cazzo, certe mattine se mi gratto il culo sopra pensiero non distinguo manco la chiappa destra dalla sinistra, per cui è meglio se sto zitto e lascio parlare chi è competente”. Macché. Che poi anche i TG ci mettono il carico da undici: più spargono il terrore, più sono soddisfatti. E hanno pure il coraggio di ripetere “niente panico”. Ma come?? Sono due mesi che fate il lavaggio del cervello con i peggio scenari apocalittici e adesso vi lamentate se le persone danno via di testa? Ah, quanto rimpiango i notiziari normali di una volta! Avete presente? Quei bei telegiornali asettici dei primi anni ‘80, che duravano 15 minuti e ti facevano un elenco distaccato di cinque massimo sei fatti di cronaca senza tanti sbattimenti. Spenta la tv, si tornava a studiare o a lavorare. Niente clamore, niente paranoie, niente tam tam sui telefonini. E n’era mille volte mejo?? Ma prima che trovamo il vaccino per facce i cazzi nostri…AIVOJA!

Gioia Morici

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