Cingoli
COVID-19 Casa Riposo Cingoli, Salvini scrive a Conte: «Intervenire subito»
17 Marzo 2020
Il segretario leghista, a colloquio con Saltamartini, ha chiesto al Presidente del Consiglio provvedimenti urgenti sulla situazione della Casa di Riposo su richiesta anche della Lega locale
CINGOLI, 17 marzo 2020 – Anche Matteo Salvini, segretario della Lega, ha parlato della situazione della Casa di Riposo di Cingoli, affidandosi a un post su facebook.
«Abbiamo segnalazioni – scrive l’ex vice-presidente del Consiglio e Ministro dell’interno – preoccupanti di case di riposo, come quella di Cingoli in provincia di Macerata, dove tutti i 40 ospiti hanno contratto il coronavirus ma mancano medici, mascherine, guanti e altri presidi per evitare ulteriori contagi. Ci risulta, ne ho parlato personalmente con il vicesindaco Filippo Saltamartini, che sia stato chiesto aiuto da giovedì scorso ma né dalla regione Marche, né dalla Protezione civile sono arrivate risposte concrete».
Per Matteo Salvini sono chiare le misure da prendere. «Bisogna – ha concluso – intervenire subito a tutela di tutti i nostri cari che sono più fragili e indifesi. Servono medici, anche militari, e invio immediato delle protezioni contro il contagio. Scriverò anche al Presidente del Consiglio per sensibilizzarlo sulla questione».
La Lega Cingoli si era già attivata ieri per sollecitare il proprio segretario nazionale.
«Ieri ho provveduto – spiega il coordinatore locale Gian Marco Paparelli – ad informare della situazione sanitaria cingolana il sen. Paolo Arrigoni, segretario Lega Marche, di conseguenza la Lega si è subito attivata per informare il segretario federale Matteo Salvini ed agire per dare risposte ai nostri concittadini chiaramente preoccupati. La situazione è estrema, come confermato su La7 dal sindaco Vittori, gli operatori sanitari lamentano una carenza di materiale sanitario come le mascherine DFP2. Urgono interventi da parte degli organismi competenti».
Questo il testo completo della lettera di Matteo Salvini al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte:
«Caro presidente,
sono certo di incontrare anche la tua personale sensibilità sul tema dei contagi per le persone più fragili e indifese, in primo luogo mi riferisco agli anziani e in particolare a quelli più esposti perché vivono nelle case di riposo. Ti segnalo, tra gli altri, il caso della struttura di Cingoli, un piccolo centro di 10mila abitanti in provincia di Macerata. La struttura in questione, come mi ha dettagliatamente informato il vicesindaco del comune Filippo Saltamartini, ospita 40 persone, tutte ormai positive al Covid1 9, metà delle quali in condizioni di non autosufficienza. Risultano contagiati anche due infermieri della stessa struttura. La richiesta della quale mi faccio portavoce con te è già stata espressa dagli amministratori locali alla Regione, alla Asl competente e alla Protezione civile. Mancano, perché irreperibili, mascherine, tute e ogni presidio che eviti l’ulteriore propagarsi del contagio del personale che lavora nella struttura e delle loro famiglie. Ho raccolto questo grido di dolore che ti giro, purtroppo non è l’unico, perché da nessuno degli enti chiamati in causa è arrivata, sebbene le richieste di aiuto risalgano ormai alla scorsa settimana, una risposta concreta. Mancano anche i medici: attualmente risulta esserci solo un medico di base che lavora incessantemente e senza alcuna delle protezioni previste dalla legge. Servono con urgenza dispositivi di protezione individuale, ma anche personale medico e infermieri».
(g.g.)
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