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Cupramontana Nasce “Bottega fotografica”, la vera essenza della fotografia

Un progetto di Marika Bonci, sarà possibile vivere un’esperienza unica, la foto non sarà un semplice file digitale ma si materializzerà come un dipinto che rimarrà per sempre

di Cristiana Loccioni

Cupramontana, 19 marzo 2023 – In un mondo ormai dove tutto è virtuale, dove tutti sappiamo scattare foto, basta avere in mano un cellulare, dove tutti ci sentiamo fotografi con cellulari super potenti che possono contenere migliaia di file, non percepiamo più il valore di una foto stampata, che è qualcosa di speciale che non puoi sostituire a un semplice click.

C’è allora chi va controcorrente «in un’epoca dove ci facciamo di continuo foto e selfie, voglio tornare a dare un enorme valore a un solo click, a un ritratto che si conclude non con il file digitale ma con la materializzazione dell’opera d’arte».

A parlare è Marika Bonci fotografa di professione, amante della fotografia ritrattista e di famiglia che ha saputo trasformare in lavoro la sua iniziale passione condivisa con gli amici.

«Questo progetto nasce per divulgare nel mio territorio la cultura del ritratto e della fotografia stampata, un ritorno a una fotografia come ricordo. Grandi artisti come Guido Harari, Giovanni Gastel, Settimio Benedusi e molti altri, mi hanno ispirato per creare una bottega fotografica itinerante – spiega Marika – che abbracci tutto il territorio, non solo nel mio studio fotografico. E per renderlo possibile ho chiesto agli amici di ospitarmi nei loro locali, che siano ristoranti, negozi, studi, associazioni, sono aperta a qualsiasi collaborazione, è facendo rete che si diffonde la cultura».

«Nella bottega fotografica ci sarà uno spazio per creare il ritratto fotografico, ho cercato di eliminare tutte le cose inutili, niente pose o posture forzate, insomma nulla che possa distogliere dal mostrare il viso del soggetto ritratto, perché in quel viso c’è tutto il necessario per raccontare la sua storia. Deve arrivare quel momento che la persona fotografata smetta di essere passiva e cominci a essere attiva, smetta di sentirsi oggetto per sentirsi soggetto. Smetta di essere guardata a incominci a guardare. Tutto qui. La persona guarda me e non il contrario, non deve più sentirsi un oggetto e quindi in imbarazzo. Quando ciò succede, e io faccio in maniera che accada sempre, si raggiunge uno stato di benessere e felicità che fa amare il proprio ritratto, anche se si passa una vita a non piacersi».

La bottega fotografica è dunque un laboratorio artigianale e dopo lo scatto sarà possibile seguire quei passaggi con i quali la foto si materializza sino alla stampa finale, che sarà sul posto.

Uscendo dalla bottega di fotografia si avrà in mano un quadro da portare poi a casa dove rimarrà per sempre, «credo nella potenza di questo progetto e spero che venga accolto come un’occasione per creare un ricordo di famiglia, per vivere un’esperienza nuova e unica nel suo genere, e che venga visto da chi non si piace, come una sfida». Parola di Marika.

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