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EDILIZIA In crescita il trend delle costruzioni

Christian Fioretti, Feneal Uil Marche. Luca Tassi, Filca Cisl e Daniele Boccetti, Fillea Cgil Marche

Il punto di Fillea, Filca e Feneal Marche, il 26 maggio Flash Mob ad Ancona: #BastaMortiSulLavoro, per rimettere al centro la dignità e la sicurezza  

ANCONA, 24 maggio 2021 – Nei giorni in cui si discutono da una parte le riaperture e dall’altra parte le crisi industriali Fillea-Filca-Feneal Marche vogliono fare il punto su edilizia, ricostruzione post-sisma e andamento del settore. In tutte le Marche, da ottobre 2020 le costruzioni fanno registrare aumenti medi del 11% su tutto il territorio regionale con picchi nelle province di Macerata e Ascoli.

Questo trend di crescita positiva è confermata dai dati delle casse edili da cui emerge un aumento delle ore lavorate in edilizia del 7,4%, esse passano 3.920.000 a 4.211.000. I lavoratori aumentano del 7,28% passando da 12.000 circa a 13.000 e le imprese aumentano del 3,27%, passando da 3.064 a 3.164 (in numeri assoluti e per ciascuna impresa, mediamente, aumenta anche il numero dei nuovi assunti), le masse salari denunciate in cassa aumentano dell’ 17% (ottobre 2020-marzo 2021 su ottobre 2019-marzo 2020, 15.000.000 in termini assoluti). Nella sola ricostruzione sono oltre 1.100 i durc per congruità emessi per un importo totale dei lavori di oltre 130milioni di euro.  Nelle Marche, ad oggi, sono quasi 300 i cantieri avviati per il superbonus ma la stima è che entro settembre potrebbero superare i 1.000.

Dunque l’edilizia, conferma in questi mesi un trend di crescita che sarà rafforzata grazie alle risorse del next generation Ue, alla ricostruzione post-sisma (ultime ordinanze commissariali), ai bonus vari (110, facciate, etc), all’edilizia infrastrutturale e ospedaliera evidenziando già un aumento delle lavorazioni, delle aziende e del personale occupato nelle stesse. È di qualche settimana fa anche la nomina dei commissari per la tanto attesa Fano-Grosseto e il potenziamento dell’Orte-Falconara (510milioni di euro).

In più il settore ha una sua trasversalità e incrocerà tutte le opere e le infrastrutture che verranno realizzate per altri importanti interventi (si pensi alla digitalizzazione e agli scavi per la fibra). Il sindacato, pur essendo soddisfatto dell’andamento nel complesso del settore e del quasi ritorno alla piena occupazione, non può che evidenziare alcune storture e alcune contraddizioni di sistema che ci sono.

La prima è che non c’è la forza lavoro di cui ci sarebbe bisogno (la domanda delle aziende rischia di essere inevasa) e quindi c’è bisogno di creare le condizioni perché la formazione funzioni (bilaterale e ben fatta per il green job), per immettere nuove professionalità nel settore e per riconvertire le vecchie ai nuovi mestieri. Da questo punto di vista è sicuramente importante che anche la Regione faccia la sua parte per rilanciare (e finanziare) la formazione professionale.

La seconda è che i contratti provinciali e regionali vanno rinnovati; le aziende devono capire che quello che arriva e arriverà in più è per tutti e va equamente redistribuito (contratto integrativo di Ancona scaduto da due anni – contratto regionale artigiani scaduto da 10 mesi).

La terza è che le costruzioni sono green o non sono (Next generation Ue, rigenerazione urbana etc.) questo determina una grande scommessa, uno scatto da parte di tutti, un salto culturale.

La quarta è che i lavoratori vanno inquadrati con i giusti livelli (70% manodopera Marche schiacciata tra primo e secondo livello, i due livelli più bassi ovviamente) e vanno garantite le condizioni fondamentali di legalità nel cratere e non (e quindi accelerare su Durc di congruità, settimanale di cantiere, protocolli con le prefetture e bedge).

In ultimo la sicurezza nei cantieri edili deve tornare, dentro la ripartenza delle costruzioni, a essere la priorità per il settore. Al netto dell’anno anomalo della pandemia, nel 2019 il settore delle costruzioni risultava essere ancora il settore a più alto rischio di infortuni gravi, si erano registrati 5 infortuni mortali sui 20 totali delle Marche e dal 2015 al 2019 gli infortuni denunciati del settore rappresentavano in media il 10% del totale di quelli denunciati nelle Marche. Per mettere al centro la sicurezza è necessario investire in formazione e sicurezza, introdurre strumenti efficaci quali la patenti a punti verso la qualificazione delle imprese e in generale investire in tecnologia e in cultura della sicurezza già dalle scuole.

Il rilancio del settore, secondo i sindacati, deve puntare su un lavoro di qualità, sicuro e legale. Per questo nell’ambito della mobilitazione “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro” promossa da Cgil Cisl Uil, mercoledì 26 maggio si terrà un Flash Mob di Feneal Filca Fillea ad Ancona dal titolo “#BastaMortiSulLavoro” per rimettere al centro la dignità e la sicurezza del lavoro.  

(foto in primo piano Christian Fioretti, Feneal Uil Marche, Luca Tassi, Filca Cisl e Daniele Boccetti, Fillea Cgil Marche)

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