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Cronaca

Fabriano Beko, timori dei sindacati per la tenuta del settore elettrodomestico

Intanto è stata annunciata per il prossimo 25 giugno la convocazione del tavolo ministeriale per Beko, ex Whirlpool

Fabriano – Con l’inizio di giugno, riprede l’attività produttiva allo stabilimento di Melano, dopo quasi due settimane di fermo.

C’è preoccupazione tra i sindacati con la Fiom a sottolineare che “La crisi del settore che sta diventando oramai strutturale sta penalizzando in maniera molto pesante il plant fabrianese”.

«L’annuncio dell’esercizio Golden Power sicuramente è importante ma potrebbe non essere sufficiente – commenta il responsabile sindacale per il territorio fabrianese della Fiom Pierpaolo Pullini – in uno scenario complesso come quello attuale, con una contrazione di volumi che sta diventando strutturale, il semplice impegno a non effettuare delocalizzazioni potrebbe non essere sufficiente. Sarà invece fondamentale capire quali prodotti possono essere portati in Italia e nel fabrianese, ricordando che l’obiettivo di questa nuova importante Newco, è quello di realizzare fatturati altissimi ed in questo l’Italia deve svolgere un ruolo fondamentale».

«Chiediamo con forza il coinvolgimento di tutto l’arco istituzionale in questa fase di transizione della multinazionale – prosegue ancora Pullini – Regione e Governo dovranno garantire tutti gli strumenti necessari per condizionare le scelte della BEKO affinché il territorio di Fabriano possa dare il massimo contributo a questo gigantesco progetto industriale, con le professionalità e la capacità produttiva della fabbrica, polo unico di produzione dei piani cottura, con tutte le competenze sviluppate in decenni di progettazione e commercializzazione dell’elettrodomestico. Inoltre nel fabrianese, si è sviluppata una capacità di servizio al cliente che, insieme chiaramente all’ indotto ed alla catena di fornitori, costituiscono un’eccellenza industriale che non può in alcuna essere dispersa ma deve essere valorizzata».

Analoghe preoccupazioni da parte della Fim-Cisl.

Secondo Giampiero Santoni, Segretario Regionale Fim Cisl Marche «Da tempo la Fim Cisl Marche denuncia senza avere significativi riscontri, le grandi difficolta industriali del metalmeccanico nelle grandi aziende locali che fanno segnare una riduzione significativa degli ordini, nel 2024 i cali vanno dal 30% al 50% in rapporto al 2023, anno che aveva già segnato una flessione media del 25%. Oramai la cassa integrazione è diffusa in vari settori e non solo nell’’elettrodomestico che ne fa il capofila. Il prolungato utilizzo degli strumenti di cassa integrazione i mancati rinnovi contrattuali dei lavoratori precari, pesa fortemente sul potere d’acquisto dei dipendenti e delle loro famiglie, già gravemente colpite dalla congiuntura economica negativa».

Per Santoni «Rimangano grandi preoccupazioni sulla NewCo Beko ex Whirlpool, azienda che occupa sul territorio 1000 addetti e sulla Electrolux con lo stabilimento di Cerreto D’Esi che con gli altri insediamenti produttivi sull’intero territorio nazionale, sta attraversando una profonda crisi economica e occupazionale; oggi gli accordi sindacali mettono al riparo i lavori da possibili licenziamenti. Di fatto è in crisi tutto l’intero settore cappe del Fabrianese e tutto il comparto bianco/elettrodomestico. Inoltre desta attenzione il settore termomeccanico e il suo indotto, “Ariston” in testa, che subisce una contrazione temporanea, dovuta soprattutto alle scelte politiche europee e nazionali su incentivi “green” e dei conflitti internazionali che minano gli scambi commerciali nelle aree del medio oriente e nel continente asiatico».

Intanto è stata annunciata per il prossimo 25 giugno la convocazione del tavolo ministeriale per Beko, ex Whirlpool.

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