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Fabriano «Chalet, la toppa è peggio del buco»

Questa volta a prendere posizione è il consigliere comunale Lorenzo Armezzani

Fabriano – L’Amministrazione Ghergo, dopo aver scavato la fossa allo Chalet dei Giardini con una gara di concessione andata deserta, tenta di uscirne con un progetto dell’ultima ora e con pesanti dubbi di legittimità. La pezza è peggio del buco.

La proposta, approvata ieri Giunta, vorrebbe trasformare lo Chalet dei Giardini in un temporaneo Centro di Aggregazione Giovanile spendendo 30.000 euro di risorse di Bilancio per circa 10 settimane di apertura. Non sarà più quindi un servizio commerciale di somministrazione e aggregazione, come previsto dall’originale bando di gara. Vista la preoccupante inerzia della Giunta, avevamo proposto diverse settimane fa, di cambiare strategia per l’affidamento e avviare una negoziazione con gli operatori commerciali del settore, spaventati dalla richiesta mostruosa di un canone annuo a base d’asta di 32.000 euro (soggetto a rialzo) oltre a ingenti lavori di ristrutturazione dell’immobile.

Oggi le cose sono state completamente capovolte: prima il Comune voleva guadagnarci 32 mila euro per 6 anni e i locali ristrutturati. Adesso ci spende risorse di Bilancio sottraendole al capitolo delle Politiche giovanili oltre ad averci investito € 20.000 per lavori di ristrutturazione minimi e urgenti, deliberati all’ultimo Consiglio Comunale. In altre parole: dal guadagnarci almeno  32.000 euro siamo passati a spenderne 50.000!

Ma non basta questo. A febbraio, per la Giunta lo Chalet deve servire non solo per l’esercizio di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, ma anche come spazio informativo turistico, di promozione del patrimonio storico culturale e naturalistico anche attraverso la realizzazione di attività di animazione. A giugno, la Giunta scopre che è finita la scuola, che comincia l’estate e che all’improvviso l’esigenza di supportare gli adolescenti e i giovani è ancora più forte e pertanto ravvisa la necessità di attivare uno spazio di aggregazione in un luogo da loro frequentato durante l’estate che dovrà essere organizzato da operatori fra l’altro non meglio qualificati. In soldoni, un centro estivo per adolescenti, una colonia in mezzo ai giardini.

Fra l’altro, in concorrenza con il CAG che a questo punto non si capisce a che cosa serva. Perché il servizio non viene creato ampliando o riorganizzando l’offerta del CAG, che avrebbe avuto più senso, ma si crea un servizio nuovo di zecca che fra l’altro durerà appena due mesi e che difficilmente sarà ripetuto l’anno prossimo. Perché nel frattempo, l’assessore Marcolini e l’assessore Pisani continuano a progettare e a negoziare con imprenditori privati un affidamento diverso con importanti investimenti, provando, stando a quanto dichiarato dall’assessore al Commercio in Commissione consiliare, a rendere la struttura fruibile tutto l’anno.

Quindi che cos’è questo progetto estivo di aggregazione giovanile? Una pezza per coprire l’imbarazzo del Sindaco e della sua maggioranza.

In questa storia, l’assessore Serafini è l’unico a meritare il riconoscimento della città essendo stato l’unico ad aver provato a farsi venire un’idea per uscire dall’impasse nel quale la gestione affarista e fuori mercato dei suoi colleghi di Giunta, aveva ficcato l’estate dei giovani. E da assessore ai servizi sociali propone, giustamente almeno per le sue competenze, un progetto di servizio sociale. Un progetto naturalmente non esente da criticità, essendo stato messo in piedi in quattro e quattro otto, ma per lo meno un progetto.

Ultimo aspetto riguarda i gravi profili di illegittimità. Si chiederanno gli imprenditori che hanno finora gestito lo Chalet perché si siano dovuti sobbarcare per quasi trent’anni il rischio di impresa quando adesso è il Comune a pagare il gestore. Si chiederanno gli imprenditori perché hanno dovuto farsi i calcoli per vedere se partecipare al bando di concessione dell’aprile di quest’anno quando a giugno è il Bilancio pubblico che ristruttura i locali e paga il gestore che, fra l’altro ci potrà perfino fare profitto con la somministrazione. Si chiederà la Corte dei Conti perché prima il l’obiettivo dell’Amministrazione Comunale era mettere in atto una politica di rivitalizzazione del centro storico della Città di Fabriano, da attuare anche attraverso la valorizzazione strategica degli immobili di proprietà comunale e oggi sia diventato un costo. Si chiederà infine il Consiglio Comunale perché sia stato di fatto istituito un nuovo servizio pubblico delegato fra l’altro all’Unione Montana, senza alcuna delibera né atto di indirizzo e non sia stato invece ampliato l’appalto del CAG Fuori le Mura che già soffre, d’estate ha sempre sofferto e che con questa operazione è condannato alla definitiva irrilevanza con altro sperpero di denaro pubblico.

Si chiederanno infine le cittadine e i cittadini se per loro può andar bene essere amministrati così.

Lorenzo Armezzaniconsigliere comunale Fabriano Progressista

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