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Fabriano “Chi è io?”, Francesco Pannofino protagonista al “Gentile

Questo pomeriggio appuntamento con la prosa e con uno degli attori e doppiatori più apprezzati d’Italia

Fabriano -Parte dal teatro “Gentile” l’avventura marchigiana di Francesco Pannofino con lo spettacolo “Chi è io?”.

Questo pomeriggio alle 17 la prima rappresentazione della commedia scritta e diretta da Angelo Longoni che attraverserà tre piani narrativi: quello della realtà, quello metafisico e quello della finzione di uno show televisivo. Dopo lo spettacolo fabrianese, al termine di una residenza di riallestimento, Pannofino e tutto il cast (tra cui moglie e figlio in scena con lui) saranno in scena martedì 5 novembre a Sant’Elpidio a Mare al Teatro Cicconi alle ore 21.15.

Nella finzione “Chi è io?” è uno show televisivo di successo nel quale si intervistano personaggi anticonformisti come il professor Leo Mayer interpretato da Pannofino, psicoanalista, autore di libri, intellettuale non allineato e un po’ scontroso.

Nella realtà “Chi è io?” è una commedia psicologica, psicosomatica, psichedelica, psicotropa che agisce su spettatori e personaggi, in modo realistico e visionario. Un’indagine sulla psiche e sull’anima con personaggi che rappresentano l’aldilà̀, l’aldiquà, o quasi.

“Chi è io?” si chiede Leo Mayer insieme alle persone che ama e che lo amano, in un tumulto di paure e passioni, mentre rivive il sogno della sua vita in un vortice di annegamento.

«Ci troviamo di fronte a questo psichiatra che all’inizio dello spettacolo si trova al mare e si lancia in acqua per salvare la vita di una persona che sta per annegare – racconta Pannofino – da questo momento inizia una strana esperienza, con lui che farà delle sedute psichiatriche ma alle persone a lui care: moglie, figlio ed amante».

Uno spettacolo dove tutti abitano contemporaneamente la realtà, la fantasia e l’inconscio con una serie di domande fondamentali: cosa conta davvero nella vita? Cosa siamo e cosa vogliamo? Ma la messa in scena non è per così dire canonica, perché queste sedute saranno inframezzate da uno strano spettacolo televisivo.

«Lui sarà l’ospite, si troverà al centro della scena per presentare il proprio libro – osserva ancora l’attore – una piccola satira di quella tv del dolore che prima ti mostra tragedie inenarrabili e poi subito dopo lancia la pubblicità. Una sottile ironia sul mondo di oggi su quello che vediamo». Le riflessioni filosofiche del protagonista vengono dissolte da un sogno trash televisivo, l’alto e il basso sono indistinguibili e lo spaesamento è comico e inquietante.

«In fin dei conti siamo tutti Leo Mayer – conclude Pannofino – perché è protagonista come lo sono anche gli altri che sono in scena con lui. I personaggi si interfacciano con lui e in quel momento, durante queste sedute, diventano loro i protagonisti perché confessano drammi, dubbi. La vita è fatta di ostacoli, di momenti difficili, e sicuramente gli spettatori si potranno rispecchiare in questo spettacolo perché offre un grande spazio per la riflessione perché forse aiuta un po’ a conoscere meglio noi stessi».

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