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Cronaca

Fabriano Chiusura Giano, il distretto industriale deve essere “Questione nazionale”

Il documento, votato all’unanimità, è stato inviato anche alla premier Giorgia Meloni

Fabriano – Il Consiglio comunale aperto per discutere dell’annunciata chiusura di Giano da parte di Fedrigoni, ha visto una città coesa che ha saputo condividere un documento unitario.

In esso vengono citate le “altre crisi” del territorio, con i timori per il settore del bianco e con le problematiche connesse ai terremoti del 2016 e 2017, ricordando che la carta è il simbolo cittadino e che Fabriano è da sempre la “Città della carta e della filigrana”.

Tra le righe della missiva viene ribadita “irrituale” la decisione di Fedrigoni di annunciare la dismissione Giano dal primo gennaio 2025, descrivendo come “carenti” le rassicurazioni dell’azienda nel “Voler rimanere nelle Marche e mitigare l’impatto dei licenziamenti”.

Il documento chiede alla proprietà e al gruppo Fedrigoni di procrastinare le decisioni legate alla chiusura di Giano, di delineare una prospettiva produttiva e occupazionale chiara sui settori su cui s’intende puntare, sul rilancio del sito fabrianese e di condividere i passaggi con tutte le istituzioni locali e nazionali.

Alla Regione viene chiesto di proseguire nel tavolo istituzionale, di assumere il territorio industriale del Fabrianese come “Centrale per la Regione” e fondamentale per la tenuta delle aree montane e interne. Ribadita anche la necessità di interventi finalizzati per il rilancio del distretto e dei servizi essenziali ai cittadini.

Poi le richieste a Governo e al Ministero del Made in Italy. In primis l’apertura di un tavolo nazionale, di proporre al gruppo di procrastinare le decisioni assunte vincolandole alla definizione di impegni precisi per il rilancio produttivo e occupazionale.

Valutare tutte le opzioni per salvaguardare gli stabilimenti tramite nuovi acquirenti, e tra questi il Poligrafico.

Di assumere la questione del distretto industriale come “Questione nazionale”, di supportare il territorio inserendolo nella Zes unica o con l’estensione di un meccanismo di decontribuzione e di destinare investimenti innovativi nell’ambito della strategia nazionale di attrazione degli investimenti esteri.

Il documento è stato inviato alla premier Meloni, ai ministri Urso e Calderone, al presidente della Regione Marche Acquaroli e ai suoi assessori Aguzzi e Antonini. Alle organizzazioni sindacali regionali e nazionali, al presidente del Consiglio regionale Latini e Marco Nespolo, amministratore delegato di Fedrigoni.

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