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FABRIANO Daniele De Bellis presidente diocesano dell’Azione Cattolica

Le priorità: impegno, comunità, collaborazione e unità 

 

FABRIANO, 9 gennaio 2019 – In seguito al rinnovo del Consiglio diocesano dell’Azione Cattolica, lo scorso dicembre è stata eletta la nuova presidenza. Ad essere nominato Presidente diocesano dal Vescovo Francesco Massara è stato il fabrianese Daniele De Bellis, ingegnere meccanico classe 1973. Abbiamo parlato con lui e ne è emerso un bel dialogo sul senso, sul presente e sulle progettualità di questo nuovo triennio associativo.

«Ci si potrebbe chiedere: perché impegnarsi in A.C.? – dice De Bellis – Ebbene, io credo che sia un modo davvero bello di essere cristiani, di essere nella comunità della Chiesa».

La sua visione e le sue speranze riguardo gli impegni e le energie dell’associazione diocesana vertono attorno a tre macrotemi generali: uno di stampo sociale e politico, in senso ampio, uno più propriamente catechetico e infine un’attenzione “profetica” agli sviluppi organizzativi della Chiesa.

«Già da tre anni, l’Azione Cattolica collabora con il tavolo di lavoro “Sconfiniamo”, che racchiude diverse realtà presenti sul territorio. Mediante questa adesione, partecipando, proponendo e contribuendo alle diverse iniziative di stampo sociale, l’Azione Cattolica diocesana a suo modo fa politica. Politica nel senso più bello e ampio del termine: essere buoni cittadini».

Questo va in accordo con l’impegno a “contribuire nella cosa pubblica” che Papa Francesco si aspetta dal laicato cattolico, in particolare dall’Azione Cattolica.

«Per quanto riguarda la catechesi – prosegue De Bellis – credo che si possa sognare più in grande e approfondire l’esperienza dell’A.C.R. sacramentale tentando di proporre un percorso di fede bello e intelligente alla fascia d’età compresa tra i sei e gli otto anni. L’A.C. deve offrire questo servizio alla comunità, deve essere lievito nelle parrocchie e nella società».

La recente nomina del Vescovo di Camerino come Amministratore Apostolico della diocesi di Fabriano-Matelica, impone una riflessione:

«Dobbiamo avere un occhio aperto all’evoluzione delle diocesi. Sembra che la direzione futura sia quella di una maggiore estensione della realtà diocesana, attraverso accorpamenti come quello che potrebbe accedere tra Fabriano e Camerino. Per questo occorre sin da ora, a prescindere da cosa accadrà, collaborare con le diocesi vicine, lavorando in ottica unitaria. L’esperienza di A.C. insegna che questa apertura infradiocesana non è solo importante, ma anche e soprattutto bella! ».

Danilo Ciccolessi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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