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Fabriano Energie rinnovabili, l’analisi del comitato dopo il consiglio comunale aperto

«La transizione energetica che un territorio montano come il nostro dovrebbe promuovere è quella della produzione dell’energia pulita a beneficio di tutti»

Fabriano – Quello di venerdì non è stato un Consiglio Comunale Aperto come gli altri.

Lo scorso 28 giugno 2024, dopo 4 mesi di lavoro, il nostro comitato è riuscito a portare in Comune le istanze di cittadini, associazioni, organizzazioni ed altri comitati del territorio per chiedere a questa Amministrazione di prendere una decisione chiara e definitiva non soltanto sul progetto di elettrodotto di Novapower Srl, ma per la nostra città e per il futuro che vogliamo immaginare per essa ed i nostri figli: costruire il benessere di tutte e tutti, oppure cedere le armi, abbandonarsi alla speculazione e arrendersi alla distruzione della propria terra e del proprio futuro.

Considerati il parere negativo espresso dalla Soprintendenza circa il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica al progetto e il successivo rigetto dell’istanza di autorizzazione da parte della Conferenza dei Servizi, abbiamo ribadito di fronte al Consiglio e alla popolazione presente come questo impianto – con la sua occupazione di terreno pari a circa 70.000 mq – andrebbe ad intaccare un patrimonio di paesaggi mantenuto invariato per oltre cinque secoli, che ha contribuito a delineare il profilo storico-culturale su cui si basa la nostra civiltà appenninica.

Un progetto dall’impatto ambientale così rilevante tale da rendere necessaria una valutazione globale del saldo dell’impronta ecologica dell’intervento.

La transizione energetica che un territorio montano come il nostro dovrebbe invece promuovere è quella della produzione dell’energia pulita a beneficio di tutti, dal basso, come occasione di rilancio e reale opportunità di crescita e sviluppo.

Si è dunque reso inevitabile che il Comune di Fabriano intervenga in ogni grado di questi eventuali ricorsi al fianco della Soprintendenza per ottenere la conferma definitiva
dell’efficacia dei provvedimenti di diniego.

Abbiamo deciso di portare alla luce questi fatti insieme alle nostre osservazioni sul tema degli impianti a terra di pannelli fotovoltaici, in particolar modo per l’impianto di Novapower Srl, interloquendo con istituzioni e rappresentanze politiche al fine di verificare i passaggi tecnici, burocratici, amministrativi e legali che stanno portando alla realizzazione dell’elettrodotto e dell’impianto, la cui realizzazione auspichiamo sia definitivamente bocciata.

Con il nostro documento, richiediamo dunque che il Consiglio Comunale in seduta aperta ai sensi dell’art. 67 dello Statuto Comunale impegni l’Amministrazione a:

1 – sottoporre senza ritardo al Consiglio Comunale le varianti al PRG necessarie alla
trasformazione delle aree industriali in aree agricole dei territori di Paterno-Argignano e
Campodonico di cui si allega bozza di proposta.

2 -Promuovere la creazione di comunità energetiche coinvolgendo i cittadini, le associazioni e le imprese in una visione sovracomunale, con la regia dell’Unione Montana.

3 – Dare immediata esecuzione alla LR 4/2024 alla luce delle modifiche introdotte in armonia con l’art. 5 del DL 63/2024 rigettando tutte le domande di realizzazione di impianti fotovoltaici a terra su aree agricole;

4- Sollecitare la Regione Marche, la Giunta Regionale e il Consiglio Regionale all’adozione di ogni atto necessario, linee guida, atti regolamentari o normativi per dare piena esecuzione alla Sentenza della Corte Cassazione n. 6408/2024;

5- Intervenire a sostegno della Soprintendenza delle Marche nei ricorsi giurisdizionali a difesa dell’efficacia dei provvedimenti di diniego per la realizzazione degli impianti fotovoltaici, degli elettrodotti e delle altre opere connesse, in ogni stato e grado del giudizio;

6 – proseguire l’iniziativa già intrapresa dalla sindaca Daniela Ghergo, congiuntamente al
Sindaco di Sassoferrato Maurizio Greci nell’opporsi alla realizzazione del progetto di impiantoeolico in località Monte Miesola.

Comitato “Eco-Logico Sì, Eco-Mostro No”

© riproduzione riservata

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