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FABRIANO IL PALIO DELLE BURLE

FABRIANO, 15 giugno 2018 – Il Palio è una cosa seria, su questo non ci sono dubbi. Cosa seria per l’impegno messo in campo dall’Ente e da tutti i Portaioli che ogni anno spendono tempo e fatica per trasformare la città della carta in un gioiello medievale. Ma il Palio è anche il momento dove farsi “beffe” degli avversari, per stuzzicare le altre porte e per “scaldare” un clima che diventerà incandescente la sera della sfida del maglio.

Proprio ieri, nel giorno di inagurazione della ventiquattresima edizione, culminato con l’innalzamento dei Gonfaloni e la nomina del Podestà, ecco apparire dal balcone di Palazzo Chiavelli uno striscione: “Favrià se tigne de giallo“. Inequivocabile riferimento alla Porta del Borgo, al suo colore, ed alla voglia – non esplicitamente dichiarata ma evidente – di riprendere dalla mani di Porta Cervara il Palio.

Lo striscione è rimasto per diverse ore esposto in bella vista, suscitando la curiosità dei molti che attraversando piazza del Comune si sono resi conto della mossa del Borgo.

Ma il Borgo non è stato certamente il primo, perché a fare la prima mossa è stata Porta Pisana.

Durante la festa della parrocchia della Misericordia (27 maggio), un gruppo di “incursori” della Pisana ha aggiunto il proprio drappo a quello rosso della Cervara esposto sul campanile della chiesa. Il “gesto di sfida” è stato poi affrontato con il fuoco, per una “vendetta” solo apparentemente rovente.

Una “lotta” che si è conclusa attorno ad un tavolo imbandito, durante la festa parrocchiale con le maglie delle propria porta. E con la restituzione del drappo verde.

In fin dei conti il Palio è anche questo, un momento dove tutto diventa serissimo senza perdere la forza del divertimento.

(s.s.)

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