Attualità
FABRIANO L’ORGOGLIO DELL’APPENNINO NEL FESTIVAL TERRE ALT(R)E
2 Marzo 2019
Terra Alte e Terre Alt(r)e dal 15 al 31 marzo
FABRIANO , 2 marzo 2019 – Conferenze, dibattiti, libri e testimonianze per raccontare l’Appennino. Dal 15 al 31 marzo ecco Terre Alt(r)e Festival. Occasione disegnare i contorni di un territorio orgoglioso, unico, che rischia marginalità e assenza di prospettive future.
Quindi concentrarsi sul presente di territori ancora alle prese con la devastazione dei terremoti del 2016, per cercare di raccontare la ricchezza di un territorio che va coltivato e raccontato tra natura e cultura.
Gli organizzatori
Terre in Moto Marche è una rete di realtà sociali, associazioni e semplici cittadini che intervengono sui temi del terremoto e sullo sviluppo dell’entroterra marchigiano a livello informativo, comunicativo e sociale. Nata in seguito agli eventi sismici del 2016 e 2017, svolge da oltre due anni attività di informazione e inchiesta sul processo di ricostruzione. Più recentemente ha cominciato ad affrontare il tema dello sviluppo locale e delle trasformazioni che interessano l’Appennino.
I “perché” del festival
Due settimane per stimolare la discussione e per raccontare che territori diversi tra loro spesso sono accomunati da problemi analoghi. “sono luoghi che non contano, lontani dagli “epicentri” decisionali, dove si convive con declino, marginalità e assenza di prospettive future. Aree che, mentre si perdevano servizi e abitanti, venivano ignorate da politiche serie di tutela e sostegno sostituite da interventi molto appariscenti, che siano grandi eventi o infrastrutture – spiegano gli organizzatori – ma incapaci di portare benefici di lungo periodo”.
“I pochi progetti che interessano questi territori muovono da rappresentazioni talvolta distorte e non condivise con le comunità locali”.
Terre Alte non come luoghi distanti e lontani, ma “Come parte più fragile di un modello sociale, politico ed economico che mostra tutta la sua voracità in particolar modo in concomitanza con le situazioni emergenziali”.
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