FABRIANO “NON MANDATE VIA I NOSTRI ANZIANI”

FABRIANO, 20 novembre 2018 – Non vogliono neanche immaginare di dover  lasciare l’Hotel Gentile i 32 anziani assistiti dalla Cooperativa Iris e dai suoi operatori. Non ne vogliono sapere di andarsene da un posto che parenti e nonnini tutti considerano ormai come una casa vera e propria.

Un concetto ribadito con forza anche dai parenti degli ospiti che hanno sottolineato anche le difficoltà nel trovare una struttura con posti disponibili per tutelare gli interessi dei congiunti.

“Le liste di attesa sono lunghissime. Senza un posto come questo non ci sarebbe una soluzione ai nostri problemi. C’è anche da dire che i nostri anziani si trovano molto bene con gli operatori e con gli altri ospiti – spiegano – trasferirli da questo luogo sarebbe crudele”.

C’è anche chi tra gli ospiti scrive a Papa Francesco per raccontare questa storia, compreso il desiderio di non essere trasferito in un posto “sconosciuto”

Nella giornata di ieri la visita dei tecnici dell’asur, per una serie di verifiche ed interviste sospese a metà mattinata e poi riprese dopo alcuni momenti di tensione forse eccessiva.

Una struttura che al momento continua ad operare, senza che ancora nessun tipo di provvedimento da parte delle forze dell’ordine. Ancora una volta ribadito con forza dal legale responsabile della Cooperativa che tutela gli anziani il “limite” di operazioni fornite: quello di una assistenza fornita in conto terzi dato che gli anziani sono ospiti dell’hotel e la cooperativa fornisce “assistenza leggera”.

“Mio padre ha ritrovato la serenità”, racconta una donna, figlia preoccupata di un anziano che senza la tutele trovata tra le mura dell’Hotel non saprebbe come affrontare le difficoltà di una vita fatta di lavoro e necessità per l’anziano genitore.

Un gruppo di anziani quindi che cerca anche di “non” pensare a quanto accaduto nei giorni scorsi, con il blitz dei Nas. Lo scorso fine settimana infatti sono stati festeggiati i “primi” cento anni di vita di una delle persone ospiti dell’hotel.

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