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Cronaca

FABRIANO TECNOWIND: I SINDACATI CHIEDONO CHIAREZZA

FABRIANO, 14 luglio 2017 –  I Sindacati, in vista dell’incontro al MISE della prossima settimana (18 luglio) sulla vertenza Tecnowind, chiedono certezze per i lavoratori e risposte da parte dell’azienda sul reale stato della trattativa che potrebbe portare alla cessione della azienda fabrianese produttrice di cappe aspirante.

“Si avvicina l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico – spiega Massimo Bellucci di Fim Cisl – ma noi qualche giorno prima del ballottaggio avevamo già incontrato il viceministro Bellanova. Già durante quell’incontro avevamo espresso le nostre perplessità ed i nostri dubbi. Anche in quell’occasione il viceministro ci ha garantito che durante l’incontro verrà chiesto in maniera chiara all’azienda di conoscere il reale stato della trattativa anche per capire quale sarà il futuro della Tecnowind dopo il concordato”.

Trattativa che prosegue da tempo, e che sta coinvolgendo due soggetti che avevano manifestato interesse nel rilevare l’azienda fabrianese produttrice di cappe aspiranti. C’è fiducia, ma anche attenzione alta nei confronti di una situazione che rimane comunque problematica. La richiesta è quella di avere un “quadro chiaro” della situazione per capire cosa succederà da qui a pochi mesi.

Prosegue poi Bellucci, ricordando la situazione critica dei lavoratori, cercando di premere affinché si ottengano risposte e garanzie. Certe. “Questa vertenza va avanti da tantissimo tempo, ed i lavoratori sono stremati. La preoccupazione per il mantenimento del posto del lavoro è la cosa più importante, poi c’è la questione degli stipendi arretrati ed infine la cassa integrazione non ancora approvata dal Ministero. Abbiamo cercato di velocizzare l’iter affinché la cassa potesse arrivare a garantire l’autorizzazione del Ministero. Questa pressione la stiamo facendo e cercheremo di portarla anche durante il prossimo incontro”.

E poi c’è un invito forte, per non abbandonare un territorio ed una azienda in sofferenza: “Ora l’azienda paga e c’è lavoro – conclude Bellucci – ma ancora le giornate di cassa integrazione ancora non vengono pagate. Finché non si attiverà tutta la procedura e finchè non ci saranno certezze, chi rimane nel tritacarne sono sempre i lavoratori”.

(s.s.)
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