Cronaca
FABRIANO UN 8 MARZO DI LOTTA, LO SCIOPERO DEGLI OPERAI DELLA TECNOWIND: PRESIDIO DAVANTI AL COMUNE
8 Marzo 2017
FABRIANO, 8 marzo 2017 – Un 8 marzo di lotta per gli operai di Tecnowind. In circa 200 hanno manifestato partendo dal presidio davanti i cancelli della fabbrica fino alla sede centrale del comune di Fabriano.
Una mobilitazione che arriva al termine di un periodo di profonda incertezza, con la speranza del cambio di proprietà portato da un nuovo fondo di investimento operativo nell’area euro (che già aveva mostrato interesse al gruppo fabrianese)che ancora non si è concretizzata. Non è ancora arrivata un’offerta vincolante, ma sarebbero stati presentati i documenti a dimostrazione della solidità – e serietà – dei possibili nuovi acquirenti. Documenti che però non sono serviti a convincere le banche, che nella giornata di ieri non hanno sbloccato le linee di credito per permettere il pagamento degli stipendi e garantire ancora qualche settimana di produzione industriale.
Striscioni e fischietti pronti sin dal presidio, per difendere i 280 lavoratori (in maggioranza donne che però arrivano a circa 600 se consideriamo l’indotto) che lavorano nello stabilimento nei pressi della frazione di Marischio. Un corteo che si è poi diretto verso il parcheggio del PalaGuerrieri per poi risalire la città fino la sede centrale del Comune di Fabriano.
Paura, tensione ed incertezza per un futuro sempre più in bilico. Ed proprio nella pancia del corteo che si sentono più forti questi sentimenti: “Sono già andati via molti lavoratori – raccontano i manifestanti – sono impiegati e addirittura il direttore commerciale. Quando vengono a mancare figure di questo tipo anche i clienti vengono presi dai dubbi e scappano, andando verso la concorrenza”. E poi un duro atto d’accusa verso la Tecnowind stessa che, sempre secondo i lavoratori in corteo, sembrerebbe navigare a vista. “Non ci sono stipendi, non ci sono strategie e non c’è un obbiettivo chiaro. Non vogliamo più perdere lavoro a Fabriano”.
Prevedibile la protesta – con qualche piccolo momento di tensione – nei confronti degli istituti di credito (Bnl, Unicredit, Mps, Banca Intesa, Banca delle Marche, Ubi e Veneto Banca) rei secondo lavoratori e sindacati di non aver sbloccato le linee auto-liquidanti mettendo così a rischio l’attività industriale. Una tensione spazzata via quando sono “spuntati” dalla porta d’ingresso dell’ex tribunale (ora sede della scuola d’infanzia Petruio) sono spuntati fuori alcuni bambini per vedere passare il corteo dei lavoratori.
Ultimo momento all’interno degli uffici comunali, per un incontro con il vice-sindaco Angelo Tini. Una ventina di lavoratori, accompagnati dai sindacalisti, si sono confrontati per cercare una strategia comune. Indispensabile, secondo i sindacati, l’intervento diretto del Presidente della regione Marche Luca Ceriscioli. “Noi crediamo che ci sia bisogno di chiarezza, ed è per questo che Ceriscioli sia l’unico in grado di far pressioni su banche, proprietà e sul cda di Tecnowind per l’immediata sopravvivenza delle persone e dell’azienda. È come la vertenza dell’ex Antonio Merloni”. Non è stata esclusa dalle sigle sindacali la richiesta di un consiglio regionale aperto.
(saverio spadavecchia)
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