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Cronaca

Fabriano Whirlpool, i sindacati chiedono l’intervento del Governo

Secondo Fim, Fiom, Uilm e Uglm necessario mantenere i livelli occupazionali anche dopo la vendita del mercato Emea ad Arcelik

di Redazione

Fabriano, 3 febbraio 2023 – “Contatteremo il Governo per chiarire anche alle istituzioni che
l’atteggiamento sindacale dipenderà dalle garanzie offerte sull’occupazione italiana”.

Scrivono così Fim, Fiom, Uilm e Uglm a margine dell’incontro Whirlpool per l’illustrazione dell’operazione di cessione delle attività Emea svoltosi nella giornata di oggi a Roma

Sulla base dei termini dell’accordo siglato due settimane, Whirlpool contribuirà con il proprio business europeo di grandi elettrodomestici e Arcelik contribuirà con le proprie attività di elettrodomestici, elettronica di consumo, climatizzazione e piccoli elettrodomestici, alla creazione di una nuova realtà aziendale di cui Whirlpool deterrà il 25% e Arcelik il 75%.

Whirlpool e Arcelik dovranno agire come entità separate fino al perfezionamento della
operazione
, che è sottoposta ad alcune condizioni, fra cui l’approvazione della antitrust e
prevedibilmente si compirà nella seconda metà del 2023.

«La nuova società conta su un fatturato 2022 di sei miliardi – commentano con una nota unitaria le sigle sindacali – conterà 9 fabbriche conferite da Whirpool e 2 conferite da Arçelik, nonché 20.000 dipendenti di cui 14.000 da Whirlpool. Infine è stata accolta la nostra richiesta di erogare 300 euro di flexible benefit: entro marzo saranno erogati 200 euro in buoni benzina agli operai in forma cartacea, agli impiegati tramite accreditamento su conto welfare, più ulteriori 100 euro accreditati sul conto welfare e spendibili in altra forma».

«In ogni caso – proseguono – l’azienda dichiara che l’operazione in corso fra Whirpool e Arçelik porterà a piena continuità dei rapporti di lavoro e alla creazione di un grande produttore di elettrodomestici in Europa. La Direzione ha anche dichiarato che i duecento milioni di sinergie attesi deriveranno principalmente da maggiore efficienza sugli acquisti e dalla ottimizzazione delle piattaforme».

«Tuttavia non ci sfuggono i rischi di un processo di integrazione – osservano con preoccupazione i sindacati – che per sua stessa natura rischia di produrre sovrapposizioni e sinergie. Fino al pronunciamento della Antitrust non sarà possibile la costituzione del nuovo soggetto né quindi alcun contatto con esso o alcuna discussione sul futuro piano industriale».

«Riteniamo indispensabile che la discussione sul futuro del gruppo avvenga in un tavolo istituzionale convocato dal Governo, per garantire la sicurezza e la protezione di questa importante realtà industriale. Ribadiamo – concludono – che un dialogo proficuo sarà condizionato al mantenimento di tutte le realtà italiane con la piena tutela occupazionale».

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