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Falconara Droni per individuare le fonti di inquinamento

L’assessora Elisa Penna: «Amministrazione comunale aperta a soluzioni che prevedano sistemi innovativi per individuare chi inquina il fiume Esino»

FalconaraDroni per monitorare la qualità dell’aria, analizzare l’ambiente e individuare siti e aziende che convogliano rifiuti tossici nel fiume Esino e rendono inquinata e non balneabile l’acqua del mare di fronte alla foce.

L’avv. Fabio Amici, presidente del comitato “Trasparenza e Anticorruzione”, questa soluzione la sostiene da tempo, e ora anche per il prof. Renato Ricci, responsabile del Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche dell’Univpm, responsabile scientifico del progetto Adele, con il quale sono stati realizzati aeromobili senza equipaggio per il monitoraggio della qualità dell’aria, che sposa la proposta di Amici riguardante l’utilizzo dei droni.

«Del resto – dice – in molte altre città italiane si utilizzano efficacemente i droni sui fiumi, ad esempio a Brescia sul fiume Mella, particolarmente inquinato, per individuare sostanze, scarichi e discariche abusive. A Falconara si verificano purtroppo da anni e con frequenza, fenomeni di esalazioni industriali. L’utilizzo da parte dell’Arpa Marche delle centraline fisse posizionate in varie parti della città non consente di individuare le cause e le fonti di emissione delle esalazioni anche a causa del variare del vento, invece i droni sono strumenti moderni, altamente tecnologici in grado di volare in tempi rapidi direttamente sopra le possibili fonti di esalazioni presenti sul territorio e di rilevare con precisione le fonti di emissione e i dati riferiti alle sostanze inquinanti, trasmessi in tempo reale alle autorità pubbliche».

L’avv. Amici, che è anche vice presidente dell’assemblea delle associazioni di volontariato e di tutela dei diritti dei cittadini dell‘Inrca, propone la sottoscrizione di un accordo tra l’Univpm e l’Arpa Marche che disciplini lo svolgimento di attività di interesse comune finalizzate all’utilizzo da parte dell’Arpa Marche dei droni per il monitoraggio della qualità dell’aria, in grado di individuare ufficialmente le cause e le fonti di provenienza delle esalazioni industriali e per altre finalità istituzionali in materia di ambiente.

E chiede alla sindaca Stefania Signorini e a Elisa Penna, assessore all’ambiente del Comune di Falconara, di sostenere la proposta per la fornitura gratuita dei droni.

Elisa Penna replica che l’Amministrazione comunale è aperta a soluzioni che prevedano sistemi innovativi, riferendosi in generale a tutti gli strumenti per monitoraggio e depurazione.

«I droni possono essere tra gli strumenti innovativi e sperimentali – afferma l’assessora – per individuare sostanze, scarichi e discariche abusive che inquinano il nostro fiume, per garantire una migliore tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini e degli animali, nell’interesse della collettività locale. Sono opportunità che devono essere verificate e analizzate bene dai tecnici ma siamo a favore di idee e soluzioni che possono migliorare la qualità dell’ambiente».

Anche l’Arpam è aperta all’utilizzo dei droni anche se l’ing. Giorgio Catenacci evidenzia che «queste apparecchiature attualmente sono utilizzabili per il monitoraggio dei macroinquinanti come gli ossidi di azoto e le polveri sottili mentre per le sostanze più complesse come idrocarburi e acido solfidrico sono necessarie strumentazioni troppo pesanti per poter essere montane su un drone».

Possibile però che tramite un drone si individuino le fonti dell’inquinamento e i responsabili degli scarichi inquinanti del fiume Esino.

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