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Falconara In spiaggia voglia di prolungare la stagione

Quest’anno meno movimento e meno presenze ma i titolari di stabilimenti e chalet affermano di essere abbastanza soddisfatti in un quadro di incertezza a causa della legge Bolkestein

FalconaraFine stagione con qualche preoccupazione ma anche con la soddisfazione di aver fatto il massimo per clienti e turisti.

I titolari di chalet e stabilimenti balneari sulla spiaggia falconarese, molti dei quali resteranno aperti almeno fino all’ 8 settembre, evidenziano all’unisono che l’estate 2024 è stata caratterizzata da meno movimento e meno presenze sotto gli ombrelloni e sui lettini ma affermano anche di essere abbastanza soddisfatti, in un quadro di incertezza generalizzata a causa dell’applicazione della legge Bolkestein che rende precario ogni investimento in spiaggia. Uno dei ristoranti che ha lavorato maggiormente sul litorale di Falconara è La Vela di Vanni Zannini.

«Ho notato anche io meno gente in spiaggia anche se avevo tutti gli ombrelloni prenotati – afferma – ma sono comunque molto contento dell’esito di questa stagione estiva. Abbiamo lavorato molto col ristorante e abbiamo anche proposto il beach bar che fin dal pomeriggio è molto frequentato soprattutto da giovani. La spiaggia di Falconara è ben servita: ci sono stabilimenti balneari per tutti i gusti, molti ristoranti e bar, giochi per i bambini, locali accoglienti per tutti e l’acqua è stata quasi sempre pulita, senza divieti di balneazione».

Vanni Zannini insieme ad altri colleghi lancia alcune idee per rendere più appetibile il litorale.

«Ad esempio – spiega – un camminamento pedonale tra il muro che delimita la ferrovia e la spiaggia dove le persone trovino piacere a passeggiare anche di sera. Una sorta di vialetto ben illuminato e con panchine, aiuole, fiori, dove le persone abbiano piacere di ritrovarsi e concludere le giornate».

L’idea è lanciata e si attende ora la risposta dell’Amministrazione comunale che ha mostrato di essere aperta a soluzioni innovative.

Altro problema è la mancanza di ricettività. A Falconara, infatti, è palese l’assenza di strutture alberghiere e anche quelle che ci sono necessiterebbero di una riqualificazione per tornare a essere appetibili per i turisti.

«I nostri clienti – evidenzia Zannini – sono quasi tutti provenienti da Falconara o dai centri del territorio, invece una città che ha il mare come una delle poche risorse dovrebbe curare maggiormente certi aspetti legati al turismo e alla promozione».

Anche in Luca Caprari, titolare di Abbronzatissima, traspare la soddisfazione per una stagione positiva.

«Abbiamo ospitato diversi turisti – dice – e tanta gente anche dai centri limitrofi dell’entroterra, almeno un 30% in più, sia sotto gli ombrelloni e sui lettini che a mangiare nel nostro ristorante. Il merito? Soprattutto del mare, un’acqua pulita come mai abbiamo avuto prima. E quando le mucillagini hanno afflitto la Riviera del Conero e il Passetto, la gente ha preferito restare a Falconara dove non ci sono stati divieti di balneazione. Il resto lo ha fatto la qualità dei nostri prodotti e della nostra cucina».

All’orizzonte c’è però un problema che assilla quanti vorrebbero restare aperti per proseguire la stagione estiva fino al 30 settembre.

Pare certo che la Capitaneria di Porto stia pensando a un obbligo per gli stabilimenti di avere un bagnino in spiaggia anche in settembre: una misura che causerebbe inevitabilmente chiusure anticipate degli stabilimenti.

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