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Cronaca

Falconara La morte del giovane Abdou, il gioco e la tragedia

Il 12enne risiedeva a Castelferretti, stamattina era al mare con gli amici, fatale un tuffo dalla piattaforma Bedetti, non è riuscito a riemergere

Falconara – Il gioco e la tragedia, i sorrisi e il dolore inconsolabile, il sole, la luce e la disperazione più buia e nera.

Il piccolo Abdou questa mattina era felice, con gli amici sulla spiaggia di Falconara, all’altezza della Piattaforma Bedetti.

Il mare, l’acqua e il sole per il dodicenne senegalese significavano gioia e divertimento ed invece si sono presto trasformati in un buco nero e profondo da cui è stato impossibile uscire.

Abdou D., 12 anni compiuti da pochi giorni, il 18 giugno, che viveva da qualche tempo con la famiglia a Castelferretti dove frequentava la scuola media Montessori, se n’è andato così, inghiottito da un mare tanto desiderato, diventato improvvisamente un nemico mortale. Tante volte la mamma e gli adulti gli avevano detto “Abdou non sai nuotare, non avvicinarti al pontile, non tuffarti per nessun a ragione al mondo, puoi divertirti in spiaggia o bagnarti dove l’acqua è bassa, devi giocare sul bagnasciuga”.

Eppure i bambini sono curiosi, amano il gioco e talvolta il rischio e probabilmente Abdou voleva farsi vedere più grande e pronto a fare qualcosa di diverso, qualcosa “da uomo”. O semplicemente voleva tanto giocare con i suoi amici.

I fatti

Si è immerso nell’acqua dal pontile, senza neppure un gran tuffo, dove la profondità è di poco più di un metro. Giocava con una sua amica ed altri coetanei, come fanno tutti, come si fa al mare. In acqua si scherza, ci si tuffa, ci si muove e purtroppo, sorridendo e divertendosi, Abdou si è spinto un po’ più a sinistra, tra le due scogliere, dove le correnti si incontrano e si incrociano e l’acqua si fa più profonda con il fondale che è di quasi due metri. In quel tratto di mare, tra le due scogliere, c’è una sorta di gorgo originato dalle correnti che si incrociano e che ti spinge sotto verso il fondale, come talvolta succede nei laghi. Abdou non sapeva nuotare ed ha cominciato ad annaspare: sembrava scherzasse ma i ragazzini che erano con lui si sono subito accorti che c’era ben poco da sorridere.

In men che non si dica il dodicenne si è inabissato, i suoi coetanei non l’hanno più visto ed hanno iniziato a chiedere aiuto, a sbracciarsi ed urlare verso i bagnanti e la spiaggia. Sono passati secondi, pochi minuti che però sono stati fatali al bambino.

L’allarme

La ragazzina che era con lui ha raggiunto il pontile e si è messa a correre, chiedendo disperatamente aiuto. In pochi istanti anche sulla spiaggia ci si è resi conto che era accaduto qualcosa di grave ed è scattata la gara della solidarietà e del soccorso. Per primi sono accorsi i bagnini ma poi anche tanti altri bagnanti, una trentina di persone, che erano sotto gli ombrelloni hanno raggiunto il pontile e si sono immersi in acqua.

Hanno cercato Abdou, metro per metro, battendo quel tratto di mare senza lesinare sforzi mentre la disperazione cresceva e un nodo stringeva la gola anche dei soccorritori. L’allarme è scattato, è giunta sul posto l’eliambulanza da Torrette, dopo il quad con gli operatori della Croce Gialla. E poi i Carabinieri e la Guardia Costiera, gli agenti della Polizia Locale di Falconara.

Nel frattempo uno dei soccorritori ha urtato qualcosa sott’acqua: si è chinato, ha afferrato il ragazzino e lo ha sollevato sopra il pelo dell’acqua. Adbou era esanime. Erano trascorsi venti minuti dall’inizio delle ricerche ed altri venti ne trascorreranno con medici ed operatori anche dell’eliambulanza che invano hanno cercato di rianimare il piccolo.

E non leniscono il dolore acuto e inconsolabile di una madre e di una comunità intera, i versi di Menandro, “caro al Cielo è chi muore giovane”.

© riproduzione riservata

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