Cronaca
Falconara L’addio a Roberto Frullini: «Continuate le mie opere»
13 Dicembre 2022
«Anche negli ultimi momenti della sua vita ha pensato agli altri, ad aiutare il prossimo e a lavorare per chi soffriva», funerali oggi nella chiesa del Santissimo Rosario
di Gianluca Fenucci
Falconara, 13 dicembre 2022 – “Dopo una vita spericolata vi lascio con tanto affetto. Continuate le mie opere“.
Roberto Frullini, morto a 56 anni sabato sera all’ospedale di Torrette, aveva idee chiare, obiettivi concreti da perseguire e anche negli ultimi momenti della sua vita ha pensato agli altri, ad aiutare il prossimo e a lavorare per chi soffriva.
Anche lui soffriva, e non poco, ma lo faceva con apparente leggerezza, quasi col sorriso sulle labbra, sempre disponibile, attento e sensibile verso tutti. E il dolore che si portava dentro non lo lasciava trasparire.
«Era una persona con un carisma incredibile – dicono Luca Cocilova e Antonietta Carlino, i suoi assistenti personali che lo seguivano passo dopo passo a domicilio e nei vari momenti della giornata –, era una personalità particolare, bastava guardarlo negli occhi e si capiva che uomo fosse: non provava invidie, gelosie, era la persona più altruista, buona e generosa che abbiamo mai conosciuto».
Malato dall’età di 3 anni di distrofia muscolare dei cingoli, aveva assunto tante cariche nel tempo: era il leader della Fondazione Paladini che si occupa di malattie neuromuscolari, era stato presidente di Confcooperative Federsolidarietà Marche, era presidente della cooperativa Grafica&Infoservice e direttore di NeMO all’ospedale di Torrette, una grande innovazione all’insegna della sussidiarietà tra pubblico e privato.
«Amava i giovani e per molti di loro era come un’ancora di salvezza: era un po’ il consulente familiare di tutti noi e non si lamentava mai. Stava lottando per i diritti della disfagia, per la qualità del cibo nelle Rsa e negli ospedali. Era un grande uomo che lavorava anche di notte per i diritti di tutti, soprattutto dei deboli e dei fragili».
«Il 24 novembre era positivo al Covid – ricorda Antonietta Carlino – il suo cuore era affaticato e lunedì scorso aveva avuto una crisi e la mattina dopo un arresto cardiaco. L’ho rianimato col massaggio cardiaco e lui aveva reagito fino all’arrivo del 118: si era ripreso ma non sufficientemente bene. Lo abbiamo portato in ospedale, prima al pronto soccorso e poi a medicina d’urgenza. L’ho seguito anche al reparto Covid: non beveva, non mangiava e la situazione è peggiorata. Non accuso nessuno ma dico che alcuni operatori dovrebbero essere più umani: Roberto ha dovuto lottare contro le pastoie di una certa burocrazia che non ci consentiva per lui neppure di usare il sollevatore. E dire che eravamo stati in Salento all’inizio di novembre perché lui voleva comprare una casetta dove è più caldo ed io, essendo salentina, conosco bene la zona. In questi 10 anni siamo cresciuti insieme e ci siamo aiutati a vicenda. Pensava che il mondo fosse tutto buono, solo ora aveva capito che non è proprio così».
Le lacrime solcano i volti di tutti coloro che gli sono stati vicini, che erano suoi amici e la preoccupazione è rivolta agli anziani genitori, il padre Mario di 88 anni e la mamma Graziella di 80.
«Per loro è un brutto colpo, soprattutto dobbiamo stare vicini al padre».
I messaggi di cordoglio si susseguono: quelli di politici ed amministratori, di chi ha lavorato fianco a fianco con Roberto Frullini e anche di tantissimi che non lo conoscevano direttamente ma per i quali era un esempio di altruismo e di generosità.
In tanti parteciperanno alla cerimonia funebre oggi alle 14.30 presso la chiesa parrocchiale Santissimo Rosario di Falconara.
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